Libano: Unifil respinge richiesta israeliana di evacuare il confine. Crosetto: “L’attacco di Tel Aviv è crimine di guerra”
BEIRUT – Sul sito di notizie Walla, un portavoce dell’Unifil ha dichiarato che la forza multinazionale di mantenimento della pace nel Libano meridionale ha respinto la richiesta israeliana di evacuare le postazioni lungo il confine tra Israele e Libano.
Il portavoce invita Israele e Hezbollah a rispettare la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che impone a Israele di non oltrepassare la Linea Blu e a Hezbollah di disarmare e ritirare le sue truppe a nord del fiume Litani, a 18 miglia dal confine.
CROSETTO – In conferenza stampa a Palazzo Chigi, il ministro Guido Crosetto ha affermato: “Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano”.
E ancora: “Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare”, ha aggiunto il ministro. “Gli atti avvenuti non hanno una motivazione militare – ha detto -. Aspettiamo la risposta per capire cosa abbia portato a fare ciò che è avvenuto. Non sono colpi partiti per errore”.