Maggio Musicale: nuovo allestimento di «Madama Butterfly» a 100 anni dalla morte di Puccini

FIRENZE – Giovedì 24 ottobre alle 20 al Teatro del Maggio, in sala Grande, debutta un nuovo allestimento di Madama Butterfly di Giacomo Puccini; sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino c’è Daniele Gatti, al suo ultimo impegno come direttore principale a Firenze; nei ruoli principali ci sono Carolina López Moreno come Cio-Cio-San; Piero Pretti è F. B. Pinkerton; Nicola Alaimo interpreta Sharpless, Marvic Monreal è Suzuki; del Coro è Lorenzo Fratini; regia Lorenzo Mariani. Repliche domenica 27 alle 15.30, giovedì 31 ottobre alle 20 e sabato 2 novembre alle 15.30.
Goro e lo Zio Bonzo sono interpretati da Oronzo D’Urso, talento dell’Accademia del Maggio e Bozhidar Bozhkilov. Min Kim, ex-talento dell’Accademia del Maggio, e Elizaveta Shuvalova vestono i panni del Principe Yamadori e di Kate Pinkerton; Davide Sodini è Il Commissario imperiale. Chiude il cast un nutrito gruppo di artisti del Coro del Maggio: Giovanni Mazzei è Lo zio Yakusidé; Egidio Massimo Naccarato è L’ufficiale del registro, Thalida Marina Fogarasi; Paola Leggeri e Nadia Pirazzini sono rispettivamente La zia, La cugina e La madre della protagonista Cio-Cio-San. In questo nuovo allestimento le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Marco Filibeck.
L’opera s’inserisce nell’importante celebrazione dedicata dal Maggio a Giacomo Puccini in occasione del centenario dalla sua morte. Nel corso del 76° Festival sono state messe in scena lo storico allestimento di Turandot con la regia di Zhang Yimou, diretta da Zubin Mehta, e Tosca, diretta da Daniele Gatti in un nuovo allestimento con la regia di Massimo Popolizio. Le recite attuali di Madama Butterfly precedono altri due appuntamenti, il primo dei quali programmato proprio nel giorno dell’anniversario, il 29 novembre, quando il Maggio ricorderà il grande compositore con uno spettacolo particolare dal titolo Puccini racconta Puccini su musiche ovviamente composte da Puccini, con la drammaturgia di Alberto Mattioli e il l’Orchestra e il Coro del Maggio diretti da Francesco Lanzillotta. Il secondo di questi, ulteriore e ultimo omaggio per il 2024, riguarda la ripresa dell’atto unico Gianni Schicchi che andrà in scena (in accoppiata con l’opera Mavra di Stravinskij) con la direzione di Francesco Lanzillotta e la regia di Denis Krief a partire dal 15 dicembre.
Questo nuovo allestimento di Butterfly è, in ordine cronologico, il 25° che il Maggio Musicale Fiorentino programma a partire dall’aprile del 1930 per un totale complessivo, finora, di 150 recite.
“Questa produzione di Madama Butterfly è il mio ultimo impegno in qualità di Direttore Principale – dice il maestro Daniele Gatti – qui al Maggio Musicale Fiorentino e segue di pochi mesi Tosca, andata qui in scena la scorsa primavera nel corso del Festival. È – ed è stato – per me un doppio ritorno dunque nel teatro e nel mondo di Puccini, dal quale sono stato lontano per quasi un ventennio: mi ha dato moltissima gioia riprendere in mano le sue opere; la lettura per esempio che è stata data a Tosca ha testimoniato questa ricerca in quella che è la grande teatralità di Puccini e il lavoro che abbiamo intrapreso con Butterfly insieme al regista, Lorenzo Mariani, ripercorre in parte la stessa strada. Sono molto interessato all’aspetto fortemente drammatizzato di Puccini nel quale i personaggi vengono ‘scolpiti’ in modo molto netto dal compositore, senza dimenticare quello che è il corpo musicale di questo grande autore con espressioni molto languide e dolci che si affiancano a un aspetto dove emerge il forte lato drammaturgico che egli aveva e questo in considerazione, per esempio, dei tempi musicali scelti all’interno di un titolo d’opera che secondo me alterna momenti quasi di commedia come nel I atto e fasi di introspezione fra i due mondi, quello occidentale di Pinkerton e quello orientale di Butterfly: questo contrasto fra questi due poli diventa quasi esplosivo”.
“Per esempio – continua il direttore – la scena del matrimonio desidero sempre inquadrarla dagli occhi di Pinkerton stesso che la vede quasi come una burla, anche se lo svolgimento della trama ci fa capire che quest’uomo ha terribilmente sottovalutato il rispetto umano e naturalmente il rispetto nei confronti di Cio-Cio-San, oltre il valore che questo matrimonio racchiude in sé – teoricamente – la promessa d’amore. L’opera poi invece si ribalta e dunque noi vedremo la storia attraverso gli occhi di lei a partire dal II atto per poi, infine, giungere alla vera catastrofe finale. Una cosa a cui ho pensato, riguardo a quelle che sono le ultime battute dopo il suicidio della protagonista, è di farle eseguire a piena orchestra secondo il procedimento chiamato omofonia: una linea musicale che ricorda molto il carattere orientale al quale Puccini stesso si riferiva; un procedimento pentatonico, senza soluzioni armoniche chiare. L’ultimo accordo, invece, è un accordo ‘occidentale’: sembra quasi che vi sia un’esplosione, come se l’occidente avesse ‘invaso’ il mondo orientale con gravità e ferocia come Puccini, credo, volesse farci intendere.”
Biglietti da 10 a 130 euro per la prima, da 10 a 110 euro per le repliche (quelli da 10, di solo ascolto, solo in biglietteria prima dello spettacolo), in vendita anche sul sito del Maggio senza diritti di prevendita

