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Prato: arresti domiciliari per due imprenditori. L’accusa: sfruttamento del lavoro. Denuncia di un accoltellato

Tribunale di Prato

PRATO – Due imprenditori cinesi sono stati messi agli arresti domiciliari per il reato di assunzione di almeno dodici lavoratori privi di permesso di soggiorno alle dipendenze di una società con sede a Prato, operativa nel settore della stampa: di tessuti per abiti da donna.

Il provvedimento della Procura pratese è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Prato e dal personale del Dipartimento di Prevenzione di Prato dell’Asl Toscana Centro.

Le indagini hanno consentito di individuare il titolare di fatto della ditta e il suo principale emissario nella gestione dell’impresa e di scoprire le condizioni di sfruttamento lavorativo a cui sono risultati assoggettati i dipendenti (dodici ore di lavoro, sette giorni su sette, con retribuzione non congrua e condizioni igienico sanitarie precarie, con un gruppo di lavoratori costretti, a dormire sul luogo di lavoro).

Un ruolo significativo nelle indagini è stato svolto da un lavoratore, il quale, dopo essere stato vittima di tentato omicidio, mediante accoltellamento avvenuto nella sede della ditta, ha intrapreso una collaborazione con la giustizia. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

“Si invitano i lavoratori sfruttati – conclude la nota della magistratura -a rivolgersi alla Procura per denunciare le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti, segnalando che l’ordinamento consente di ottenere il permesso di soggiorno per motivi di giustizia, che comprende un programma di reinserimento sociale volto a garantire la stabile permanenza in Italia”.

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