
Mobilità in Toscana: il piano 2030 della Regione. Senza risposte Corridoio Tirrenico e svincolo di Scandicci. Tav a Firenze: nuovi problemi?

Mobilità in Toscana: la Regione presenta il suo piano. Da qui al 2030. L’ennesimo libro dei sogni? In teoria no: si sono le grandi opere infrastrutturali, il trasporto pubblico su gomma e ferro, il sistema tramviario, i porti. Tutto questo già concordato con Anas, società Autostrade, Trenitalia, Rfi. Manca qualcosa? Naturalmente sì. Un paio di seri problemi mi balzano in testa mentre scrivo: Giani e l’assessore Baccelli parlano del “Corridoio Tirrenico”, ma danno la colpa al governo “che non mette risorse aggiuntive”. Non accennano invece al grande problema della Fipili: il collegamento con l’autostrada a Scandicci, un imbuto, oppure un budello stretto che ogni giorno costringe auto e Tir decine e decine di chilometri di coda, con spreco infinito di tempo e carburante. Oltre all’usura dei mezzi. E ai nervi a fior di pelle.
Sul versante ferroviario siamo sicuri che saranno rispettati i tempi per i lavori del sottoattraversamento di Firenze, atteso da oltre 40 anni? Non basta: le province di Arezzo e Siena hanno i loro problemi non affrontati. Domanda: invece di una conferenza stampa per mostrare carte e cifre che rendono poco l’idea, non era meglio organizzare una conferenza con tutti gli attori (Ferrovie, Autostrade, Anas, eccetera) e cercare di dare risposte a chi deve muoversi in Toscana?
In ogni caso, il Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità (PRIIM) fotografa lo stato dell’arte. Ecco il punto: non va oltre. Non promuove idee nuove. Nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi vengono presentati solo i risultati, praticamente già vecchi, del monitoraggio 2024. A fare il punto il presidente Eugenio Giani insieme all’assessore alla mobilità e infrastrutture Stefano Baccelli, il direttore del settore infrastrutture in Regione Enrico Becattini, rappresentanti di Anas, Rfi. Presenti anche i segretari delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, intervenuti nel corso di un dibattito a cui ha partecipato, per Anci Toscana, la sindaca di Barberino del Mugello, Sara Di Maio, e per Upi Massimiliano Angori, presidente della provincia di Pisa
La premessa è che nell’ambito delle politiche del PRIIM per lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi dedicati alla mobilità ed al trasporto pubblico locale è stato impegnato il 94,1% del totale delle risorse previste dal Piano a valere sul bilancio regionale per il periodo 2014-2026 (pari a oltre 9,5 miliardi su un quasi 10,1 miliardi stanziati), ed è stato liquidato il 93,8% delle risorse impegnate (quasi 8,1 miliardi)1.
“Un momento importante quello di oggi – dice Giani- in cui fare il punto sul presente, ma anche guardare l’orizzonte e anche oltre per quanto riguarda le opere infrastrutturali della nostra Regione. Lo facciamo in un confronto che vede coinvolti i consiglieri regionali, la nostra direzione infrastrutture e tutti i soggetti e enti che per noi sono fondamentali, che sono in prima linea nell’attuazione delle infrastrutture e della mobilità: Anas, società Autostrade, Trenitalia, Rfi. E quello che emerge è che la modernizzazione, l’innovazione e gli investimenti per la mobilità in Toscana, quella ferroviaria , quella stradale, portuale e aeroportuale sono decisivi per tutta Italia. Basta vedere la geografia della regione, collocata in mezzo, fra Roma e Milano; e quindi, anche riuscire a fare alla svelta il sotto attraversamento dell’Alta velocità o riuscire a realizzare il collegamento a quattro corsie Arezzo, Siena, Grosseto o realizzare presto la Darsena Europa diventa vitale per tutta Italia”
Giani ha poi sottolineato anche l’importanza che le risorse nazionali andassero su modernizzazioni infrastrutturali come la Tirrenica, il collegamento ferroviario sulla Costa toscana e ligure fino alla Francia, o il collegamento autostradale nel centro della Toscana o fra Pisa e Firenze. Probabilmente – spiega presidente- per i cittadini sarebbero un servizio e un’innovazione infrastrutturale migliore”. Giani ha sottolineato più volte la necessità che il Governo dia attenzione alla Toscana e la particolare cura che la Toscana mette sul trasporto pubblico locale con un investimento fra, ferro, gomma e trasporto marittimo di 600milioni di euro. “La morfologia della nostra regione – ha aggiunto-richiede un impegno straordinario nei collegamenti”
“Per fare una sintesi economica – precisa poi l’assessore Baccelli – fino al 2030 sono complessivamente 19 miliardi di euro di opere tra realizzate e in corso di realizzazione. La Regione Toscana diviene ancor più protagonista in termini di realizzazione infrastrutturali, direi un modello organizzativo alternativo. Quindi le 40 opere sulle strade regionali di cui siamo soggetti attuatori, ma anche scelte forti: con una legge regionale abbiamo deciso che sia la Regione Toscana a realizzare il tram veloce che congiungerà Prato a Peretola: un’opera innovativa, non solo nel quadro regionale, ma anche nel quadro italiano. E’ sempre la regione Toscana il soggetto attuatore del nuovo ponte a Signa; oltre 70 milioni di euro di intervento. E nel sud della Toscana, a Grosseto abbiamo addirittura resa regionale una strada prima provinciale con un investimento di 65 milioni di euro. E’ dunque una Regione che accompagna i territori rispetto alle loro esigenze. E poi la gestione complessiva del trasporto pubblico, quello su gomma, particolarmente oneroso e capillare quanto quello sul treno, che impegna complessivamente oltre 600 milioni di euro Quello su gomma con 112 milioni di chilometri annui eserciti e per quanto riguarda i treni regionali, siamo la quarta regione, e siamo la nona per popolazione in termini di passeggeri, 210.000 persone al giorno e circa 70 milioni all’anno”.
Baccelli parla anche del cabotaggio marittimo: dopo un’interlocuzione forte, ma anche seria con l’autorità regionale nazionale dei trasporti stiamo per emettere il nuovo bando di gara e quindi dare continuità territoriale all’isola d’Elba e all’Arcipelago”.
E anche Baccelli sottolinea che per il corridoio tirrenico non sono arrivate risorse aggiuntive dal governo nazionale, “non è una polemica politica – precisa-, ma è la fotografia del dell’esistente”. Baccelli aggiunge che c’è stato il de finanziamento del collegamento ferroviario importantissimo per valorizzare la Darsena Europa, il bypass per Pisa, il collegamento con la Collesalvetti per quanto riguarda le ferrovie ed è incomprensibile che non si siano trovati nemmeno i soldi per la progettazione, la modifica del progetto autostradale che tra l’altro nel frattempo ha perso anche le autorizzazioni ambientali e la progettazione a favore di Anas, della messa in sicurezza dell’Aurelia. È una cosa che non capiamo – conclude Baccelli- perché così non solo non sono state date risorse per infrastrutture, ma non va avanti un processo che ormai da anni trova la condivisione degli enti territoriali, delle categorie economiche, dei sindacati e anche della Regione Toscana”
