Skip to main content

Draghi in Parlamento: “Con Trump a rischio la sicurezza, la difesa dell’Ue è un obbligo”

Mario Draghi (Foto d’archivio)

ROMA – Sulla difesa “molti mi chiedono: bisogna cedere sovranità? Certo”. Così l’ex premier Mario Draghi nelle risposte durante l’audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue della Camera e del Senato sul Rapporto sul futuro della competitività europea. 

Draghi ha quindi citato l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ai tempi dell’ingresso nell’euro. “Ciampi mi diceva: tutti mi dicono perché vuoi fare l’euro, ora sei sovrano. Io rispondo sempre che non sono sovrano, non conto niente, oggi devo fare quello che fa la Bundesbank, domani sarò a un tavolo e avrò una fettina di sovranità”.

E quindi: la difesa comune dell’Europa” è “un passaggio obbligato per utilizzare al meglio le tecnologie che dovranno garantire la nostra sicurezza”. Un processo nel quale “gli angusti spazi di bilancio non permetteranno ad alcuni Paesi significative espansioni del deficit” e dunque “il ricorso al debito comune è l’unica strada”, ha detto Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue presentando il suo rapporto al Parlamento. Secondo Draghi interventi nazionali a scapito della spesa sociale e sanitaria sarebbero “la negazione” dell’identità europea che vogliamo proteggere difendendoci dalla minaccia dell’autocrazia.

Per la difesa europea “occorre definire una catena di comando di livello superiore che coordini eserciti eterogenei” e che “sia in grado di distaccarsi dalle priorità nazionali operando come sistema della difesa continentale”, ha spiegato Draghi, secondo cui “occorrerebbe che l’attuale procurement europeo per la difesa – pari a circa 110 miliardi di euro nel 2023 – fosse concentrato su poche piattaforme evolute invece che su numerose piattaforme nazionali”. Un frazionamento “deleterio”: a fronte di investimenti complessivi comunque elevati, i Paesi Ue alla fine acquistano gran parte delle piattaforme militari dagli Stati Uniti.

“La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l’invasione dell’Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Unione Europea”. “Gli indirizzi della nuova amministrazione hanno drammaticamente ridotto il tempo disponibile” – ha detto Draghi – “l’Europa è oggi più sola nei fori internazionali”.

“La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee”, ha detto l’ex premier. L’ex premier e presidente Bce ha spiegato che oggi “sono posti in discussione” i valori fondanti dell’Ue, e cioè “pace, prosperità, solidarietà e, insieme all’alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza”.

“Costi dell’energia così alti pongono le aziende – europee e italiane in particolare – in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri” mettono a rischio “la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell’economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita”, ha detto Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue ed ex premier e presidente Bce, spiegando che “una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette – per imprese e famiglie”. 



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo