Esplosione di Calenzano, Giani: “Quel sito non può restare lì”

FIRENZE – “Alla luce dell’esito della prima fase delle indagini riguardo all’impianto Eni di Calenzano, luogo della terribile esplosione del 9 dicembre scorso che è costata la vita a cinque persone, ritengo che quell’impianto non sia nella collocazione giusta e lì non debba più stare”. Lo ha detto oggi, 20 marzo 2025, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Giani ha aggiunto: “Per una riconversione degli spazi partirei da un’idea interessante formulata dal sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che ha parlato di trasformare quel sito in un hub delle energie rinnovabili. Una proposta da approfondire e sviluppare”.
AGGIORNAMENTO DELLE 18,15
“Strage di Stato. Tragedia evitabile. Profitto. A sentire l’eloquio di Fratoianni ci sarebbe quasi da farsi convincere che se qualcosa è andato storto, la colpa è del ‘dio denaro’ e non certo della sua parte politica. Peccato che ci sia una ‘piccolissima’ incongruenza nel suo ragionamento: quel deposito è lì grazie a decenni di piani urbanistici approvati dalla sua area politica. Se davvero la sinistra voleva evitare certi rischi, avrebbe potuto farlo nelle giunte in cui ha governato, anziché sui giornali a tragedia avvenuta.”
Lo dichiara Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR, commentando le parole di Fratoianni sulla tragedia del deposito Eni di Calenzano.
“Le morti sul lavoro sono una ferita per l’Italia intera, e ogni tragedia deve essere un monito per rafforzare sicurezza e controlli. Ma trasformare ogni dramma in uno slogan ideologico serve solo a lavarsi la coscienza. Chi oggi si straccia le vesti avrebbe dovuto vigilare prima, anziché attaccare strumentalmente un’azienda dipingendola come una sorta di congrega assetata di sangue. Come hanno votato negli anni i sodali di Fratoianni a tutti gli atti di pianificazione urbanistica che hanno permesso ad ENI di operare in quest’area?”
