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Criminalità: Firenze sul podio delle città con più reati. Boom di furti e rapine

Furto in abitazione

La Toscana sempre più esposta ai reati di microcriminalità. E’ il quadro preoccupante che emerge dai dati diffusi dal Viminale e pubblicati in anteprima dal Sole 24 Ore. Nel 2024 le denunce all’autorità giudiziaria sono aumentate dell’1,7% su base annua, raggiungendo quota 2,38 milioni.

Milano, Firenze e Roma occupano il podio del nuovo studio che misura le denunce di reato registrate dalle forze dell’Ordine ogni 100mila abitanti nel 2024. Nelle tre aree metropolitane si concentra il 23,5% degli illeciti rilevati. I dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza evidenziano un incremento soprattutto della microcriminalità. I furti rappresentano il 44% delle denunce totali e crescono del 3% rispetto al 2023: aumentano in particolare i furti in abitazione (+4,9%), i furti d’auto (+2,3%) e quelli con strappo (+1,7%). A questi si aggiungono le rapine (+1,8%), i reati legati agli stupefacenti (+3,9%), le violenze sessuali (+7,5%) e le lesioni dolose (+5,8%). In calo, invece, contrabbando, incendi e truffe informatiche.

Seguono Bologna, Rimini e Torino, dove ad alimentare lo stock di denunce – anche in questo caso – è il passaggio quotidiano di centinaia di city users e turisti che attraversano il territorio.In sintesi, sette delle 14 città metropolitane (incluse anche Venezia e Genova) entrano nella top ten dei territori con più delitti denunciati ogni 100mila abitanti. Cresce, infatti, il peso degli illeciti rilevati in queste aree ad alta densità sul totale: il 47,9% dei crimini nel 2024 è stato rilevato nelle 14 città metropolitane (in particolare uno su cinque a Milano e Roma), un’incidenza in netto aumento negli ultimi anni a fronte di una media del 44,5% – praticamente stabile – tra il 2009 e il 2019.

Dal lato opposto si distinguono con la minore incidenza di delitti denunciati ogni 100mila abitanti alcune province medio-piccole come Oristano, Potenza, Benevento, Enna, Sondrio, Treviso e Pordenone. A influenzare i dati sono diverse variabili: durante il giorno le città metropolitane spesso raddoppiano, rispetto ai residenti, il numero di persone che le attraversano per turismo, lavoro o studio; c’è poi una maggiore complessità nelle aree densamente popolate, dove la convivenza genera livelli maggiori di conflittualità.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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