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Teatro di Rifredi: «Oltre. Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande»

Oltre (diffusione foto uff. stampa)

FIRENZE – Al Nuovo Rifredi Scena Aperta, giovedì 21 e venerdì 22 novembre, è in scena OLTRE. Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande, ideazione e regia di Fabiana Iacozzilli, con Andrei Balan, Francesco Meloni, Marta Meneghetti, Giselda Ranieri, Evelina Rosselli, Isacco Venturini, Simone Zambelli, dramaturg Linda Dalisi, scene di Paola Villani.

Uno spettacolo che ripercorre un fatto di cronaca contaminando teatro di figura (attraverso marionette a grandezza naturale manovrate a vista, ispirate alle opere di Giacometti) e testimonianze sul campo. Ci interroga su fin dove siamo pronti a spingerci pur di sopravvivere. Il 13 ottobre 1972, il volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana precipitò sulla Cordigliera delle Ande con quarantacinque persone a bordo. 19 persero la vita nello schianto, e dopo 72 giorni trascorsi tra i ghiacci, solo 16 furono tratti in salvo. Il mondo scoprì che, per sopravvivere, i giovani passeggeri – molti dei quali membri della squadra di rugby Old Christians Club – si erano nutriti dei corpi dei loro compagni. 

Nel disastro aereo delle Ande del 1972 Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi cercano tra le voci dei superstiti e dei parenti, il legame che esiste tra i “due lati della montagna”. A oltre 50 anni di distanza, Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi sono partite per Montevideo per incontrare i sopravvissuti e i parenti delle vittime. Un racconto che cerca di indagare, attraverso il teatro di figura, la forza dell’amicizia nella lotta per sopravvivere e il legame misterioso e spirituale che esiste tra persone coinvolte nel disastro e familiari, connessi da una forma potente di pensiero.

Spiegano le autrici: «Alla fine del mese di febbraio 2025 Linda Dalisi e io siamo partite per Montevideo per incontrare alcuni tra i sopravvissuti al disastro aereo – oggi uomini di età comprese tra i 70 e i 75 anni – e alcune tra le sorelle, i fratelli e i figli degli uomini e le donne che non sono tornati dalle montagne. Siamo entrate nelle loro case, nei loro posti di lavoro, siamo andate a visitare il campo da rugby in cui erano soliti allenarsi, abbiamo scoperto che ci sono gruppi di fan della storia e dei loro protagonisti sparsi in tutto il mondo, siamo andate a visitare un museo dove al suo interno è contenuta una cella frigorifera che consente ai visitatori di sentire per settantadue secondi il freddo che hanno provato quei ragazzi per settantadue giorni. Ma cosa cercano le persone in questa storia? Cosa vogliamo io e Linda Dalisi da questa storia? Siamo partite con tante domande, le nostre e quelle dei nostri collaboratori, e siamo tornate con la consapevolezza che questa è una vicenda “prismatica”, come la definisce Linda, in cui non ci sono né vincitori, né eroi, e che un pezzo centrale di essa si svolge dall’altro lato della montagna, in quella Montevideo in cui le famiglie dei giovani scomparsi – allo stesso modo e con la stessa intensità – interpellavano indovini e pregavano dio, affittavano aerei privati per sorvolare la cordigliera e chiedevano di parlare con Allende pur di ritrovare i propri figli. Nando Parrado, è forse il personaggio più carismatico di questa vicenda: un ragazzo di vent’anni che decide di intraprendere insieme a Roberto Canessa il viaggio per cercare i soccorsi e lo fa con ai piedi dei mocassini e nello zaino otto calzettoni da rugby pieni di carne umana. Ma cosa lo muove? Aveva la sorella e la madre interrate a quattro metri dalla fusoliera, sarebbe arrivato il momento in cui sarebbero stati gli ultimi due corpi di cui cibarsi e, soprattutto, aveva un padre a cui andare a dire: “Papà, sono vivo, non devi piangere tre corpi ma solo due”. È dunque uno spazio tragico quello in cui ci muoviamo, uno spazio in cui i corpi si depauperano fino a diventare quasi nulla e in cui troneggia il rottame di una fusoliera che ricorda gli echi dell’incidente e, al tempo stesso, è luogo di salvezza e unico ventre materno.»

 Teatro di Rifredi  (Via Vittorio Emanuele II, 303 Tel. 055.4220361/2 rifredi@teatrodellatoscana.it)

Biglietti Intero € 19 Ridotto Over65 e Convenzioni € 17 Ridotto Soci e Unicoop Firenze € 16 Ridotto Under35 e Abbonati € 15 I prezzi indicati sono comprensivi dei diritti di prevendita. Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto al biglietto ridotto. Convenzioni aggiornate suwww.teatrodellatoscana.it

Biglietteria Aperta dal lunedì al sabato, ore 16 – 19 È possibile acquistare i biglietti degli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria. Online su teatrodellatoscana.vivaticket.it e nei punti vendita Vivaticket Le riduzioni over65 e under30 sono valide tutti i giorni. La riduzione soci Unicoop Firenze è valida per le recite della domenica. Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto al biglietto ridotto.

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