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Omicidio Chiara Poggi Garlasco, l’accusa del consulente: “Nel 2014 De Stefano doveva escludere Dna Stasi su unghie”

Alberto Stasi

ROMA – “Dai risultati ottenuti, il professor De Stefano avrebbe dovuto far emergere quello che, già allora, nel 2014, era evidente: che i profili genetici rinvenuti sui margini ungueali di Chiara Poggi mostravano la non concordanza con il profilo genetico di Alberto Stasi, che dunque doveva essere escluso quale contributore di quelle tracce e ciò a prescindere dal metodo biostatistico, utilizzato oggi su quelle stesse tracce”. E’ uno dei passaggi della consulenza di Ugo Ricci, genetista che affianca la difesa del condannato per il delitto di Garlasco. La Cassazione ha escluso che la vittima si sia difesa. La relazione fa parte della nuova indagine su Andrea Sempio, indagato per l’omicidio in concorso del 13 agosto 2007.

Nel documento di 12 pagine, l’esperto sostiene che “i reperti delle unghie di Chiara Poggi non erano degradati e dunque ciò aumenta la genuinità dei profili genetici determinati”, inoltre “la mancata esecuzione della quantificazione” da parte di De Stefano sugli estratti dai margini ungueali “analizzati ed oggetto della rivalutazione nella perizia di Denise Albani, “impedisce di appurare quanto Dna ci fosse su questi reperti. (…) Conoscere l’esatto contenuto del materiale genetico estratto avrebbe consentito di utilizzare certamente la corretta strategia analitica per generare profili genetici migliori da tutti gli estratti ungueali”.

Per Ricci, che elogia la biostatistica utilizzata nella recente perizia, i risultati sulla compatibilità del materiale genetico trovato sulle unghie della vittima con quello di Andrea Sempio restituiscono “valutazioni conservative” che considerando alcuni marcatori avrebbero anche potuto portare a una compatibilità più ‘forte’. 

SEMPIO –  Andrea Sempio sorridente al tavolo del ristorante insieme a tutto il pool difensivo nella serata che segue l’incidente probatorio a Pavia sulla perizia Albani. A mostrare le immagini ieri sera, l’avvocato Liborio Cataliotti, che ha postato una storia sul suo profilo Instagram con la scritta ‘Al di là di tutto legati da stima reciproca e amicizia sincera’.

“Il pool difensivo al gran completo”, dice Cataliotti passando in rassegna le persone al tavolo: il consulente Armando Palmegiani, la genetista Marina Baldi e l’altra legale, l’avvocata Angela Taccia, inquadrando poi lo stesso Sempio. “Abbiamo anche la causa di tutto”, le parole del 37enne a cui risponde lo stesso legale precisando “la causa incolpevole, il motore di tutto”.

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