Capodanno 2026 nel mondo: Auckland (Nuova Zelanda) è stata la prima a festeggiare. Australia ancora stordita dalla strage di ebrei

AUCKLAND (NUOVA ZELANDA) – Il 2026 è già arrivato in varie parti del mondo. Auckland, in Nuova Zelanda, ha dato il via ai festeggiamenti per il 2026 con uno spettacolo pirotecnico lanciato dalla Sky Tower, il grattacielo più alto, diventando così la prima grande città a salutare il nuovo anno, nonostante la pioggia.
La città di 1,7 milioni di abitanti ha illuminato il cielo con 3.500 fuochi d’artificio in un’esibizione di cinque minuti, mentre eventi minori sull’Isola del Nord sono stati cancellati per maltempo.
In Australia, Sydney ha celebrato il nuovo anno due ore dopo Auckland, ma sotto il peso della più grave sparatoria di massa degli ultimi 30 anni, avvenuta il 14 dicembre durante una celebrazione di Hanukkah a Bondi Beach. Per commemorare le vittime, è prevista un minuto di silenzio prima della mezzanotte, con immagini di una menorah proiettate sul Sydney Harbor Bridge.
Le autorità hanno rafforzato la sicurezza con poliziotti armati di fucili automatici, invitando la popolazione a non rinunciare ai festeggiamenti. In Indonesia, le celebrazioni sono state ridotte a causa delle devastanti inondazioni e frane a Sumatra che hanno causato oltre 1.100 morti. Jakarta e Makassar hanno preferito programmi sobri di preghiera e riflessione, mentre sull’isola di Bali i fuochi e i concerti sono stati sostituiti da spettacoli culturali e danze tradizionali. Anche Hong Kong rinuncia ai fuochi d’artificio dopo l’incendio di novembre che ha causato almeno 161 vittime.
Al posto dello spettacolo pirotecnico, la città ospiterà uno show musicale con Air Supply e altre esibizioni, accompagnato da un conto alla rovescia di luci su otto edifici simbolo. In molte città asiatiche, invece, il nuovo anno sarà accolto seguendo tradizioni secolari: a Tokyo i fedeli si raduneranno in un tempio buddista per il rintocco della campana a mezzanotte, mentre a Seul la cerimonia si terrà al Bosingak Pavilion.
