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Mutui casa a picco a Firenze

Imu, come rimediare agli errori

Milioni di proprietari di casa alle prese con l'Imu
Milioni di proprietari di casa alle prese con l’Imu

Eccoci alla resa dei conti: abbiamo fatto il nostro dovere, pagando alla scadenza le due rate dell’Imu dovuta a giugno e a dicembre 2012. Era tutto così complicato! Raccogliendo informazioni tra amici e colleghi, siamo arrivati in fondo, levandoci il pensiero.

Ma ora, ricontrollando con calma i pagamenti effettuati, ci siamo resi conto di aver compiuto degli errori nel pagamento dell’Imu.E siamo in buona compagnia, perché si stanno presentando agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate molti contribuenti, manifestando dubbi ed errori.

Come rimediare agli errori? Intanto viene in aiuto una recente risoluzione ministeriale, che chiarisce alcuni aspetti.

Il primo punto importante: l’Imu è un tributo comunale, nonostante la destinazione di una quota consistente allo Stato. Pertanto tutte le relative attività dovranno essere svolte dai comuni: accertamento, riscossione, rimborsi, sanzioni, interessi e contenzioso.

La conseguenza è che ogni istanza andrà presentata solo al Comune di competenza, come nel caso di una maggiore imposta versata sia al Comune che allo Stato, o anche solo allo Stato.

Può esser capitato di aver sbagliato un codice di un tributo o il codice del Comune destinatario? Anche in questo l’unico ente cui occorre rivolgersi è il Comune. Fare la coda all’Agenzia delle Entrate è tempo perso.

Se c’è un errore di trasmissione del pagamento effettuato dalla banca o dall’ufficio postale (ad esempio per aver digitato male un codice catastale), è questo intermediario che, su richiesta dell’interessato, deve procedere all’annullamento del pagamento che contiene l’errore ed alla nuova trasmissione del modello corretto. Ovviamente il contribuente interessato è opportuno che informi il comune beneficiario di quanto avvenuto.

Un caso però più probabile è quando il contribuente stesso ha sbagliato a compilare il modello F24. Occorre quindi prestare grande attenzione alla compilazione, perché ad oggi non é prevista la possibilità di sanare un errore materiale di questo tipo. Il contribuente sarebbe costretto ad effettuare nuovamente il pagamento con il codice catastale corretto, versando anche gli oneri previsti dal ravvedimento operoso. Contemporanemente deve chiedere il rimborso al comune cui era indirizzato il versamento sbagliato.

E chi ha pagato meno Imu del dovuto o dopo la scadenza del 17 dicembre?

C’è ancora la possibilità di rimediare all’errore entro un anno dalla scadenza, avvalendosi dello strumento del ravvedimento operoso. Questo istituto prevede il pagamento del tributo omesso, ma anche di una sanzione pari al 3,75% (corrispondente ad 1/8 del 30%, cioè 1/8 della sanzione massima applicabile) e di interessi legali da calcolare per ogni giorno di ritardo dalla scadenza naturale al tasso del 2,5% annuale.

Attenzione, però: tale versamento in ravvedimento può essere fatto solo se la violazione non sia stata già accertata dal comune mediante un atto notificato, che esigerebbe non solo il pagamento dell’imposta omessa, ma anche della sanzione intera del 30% e degli interessi. Questi, a discrezione dell’ente, possono essere aumentati con anche di 3 punti percentuali, come previsto dalla Finanziaria del 2007, arrivando così anche al 5,5%.

Per ora non sono molti i Comuni hanno avviato il controllo del nuovo tributo ed in genere gli uffici si stanno organizzando: occorre quindi batterli sul tempo per mettersi in regola con eventuali errori.


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