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Maria Elena Boschi il giorno del giuramento al Quirinale

Festa de l’Unità a Firenze: Renzi lascia alla Boschi l’onore di chiudere

Maria Elena Boschi il giorno del giuramento al Quirinale
Maria Elena Boschi, ministro per le riforme, chiuderà la festa de l’Unità, a Firenze, il 14 settembre

Da oggi, 22 agosto, al 14 settembre, il Pd fiorentino celebra la festa de l’Unità. E mentre l’attenzione generale viene, volutamente, orientata sul grande mistero della partecipazione, o meno, del premier, Matteo Renzi (verrà, non verrà, nessuno lo sa…) il mio pensiero, e il mio abbraccio _ colmo d’affetto e non solo di solidarietà sindacale – vanno ai colleghi del giornale fondato da Antonio Gramsci: che aspettano di poter ricominciare a lavorare.

Destino strano, quello dell’Unità. Cessa le pubblicazioni ogni volta che il governo è guidato dal leader del partito. La prima volta accadde quand’era presidente del consiglio un leader carismatico che veniva dal vecchio Pci: Massimo D’Alema. Ora il bis con Renzi. Che però ha avuto l’intuizione di dedicare ancora la festa al giornale. Come una volta, quando lui non c’era. Però, come si è detto, nelle tre settimane di tavolate e dibattiti alle Cascine, non è detto che Matteo venga e parli. Ha tanti compiti, tante cose da fare: compresa quella di far sapere che esiste l’Europa…

Ma una persona di assoluta fiducia del premier, all’ombra degli alberi del grande parco, non mancherà: il ministro per le riforme, Maria Elena Boschi. Alla quale è stato concesso l’intervento di chiusura, il 14 settembre. Il governatore, Enrico Rossi, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, le faranno ala. Per lei un onore, certo. E un onere, visto che dovrà rivolgersi alla pancia del partito: fatta anche di quei giovani che non trovano  spazio nel lavoro, popolata da quei pensionati che temono la decurtazione dell’assegno per alimentare le casse statali e composta da una bella fetta di pubblici dipendenti ossessionati dall’idea di vedersi bloccare, di nuovo, gli stipendi. Fermi da 4 anni. 

Maria Elena Boschi è reduce dalla battaglia al Senato, conclusa vittoriosamente: con gli abbracci alla compagna Anna Finocchiaro, ma anche ai compagni di strada del Nuovo centro destra di Alfano e al berlusconiano Paolo Romani. Maria Elena ha vissuto momenti di fibrillazione anche fuori da Palazzo Madama: un paio di mesi fa, nelle stanze della Regione, circolò con insistenza la voce (che FirenzePost riferì senza ricevere lettere di smentita) di una sua possibile candidatura  alle primarie per la presidenza della Toscana, contro il governatore in carica, Enrico Rossi. Ora sul futuro della Regione c’è silenzio. Così come sul destino di Enrico Rossi. Che, si sussurra, abbia ricordato a Matteo Renzi la promessa (fatta a Palazzo Sacrati Strozzi, in gennaio) di ricandidarlo senza primarie. Possibile? Sì. Ma allora non sono in pochi a domandarsi (e Rossi potrebbe essere fra questi) perché sia stata scelta proprio la Boschi per la chiusura della festa. Quella chiusura, a Firenze, sempre segnata dalla presenza di un leader carismatico, capace di richiamare folle oceaniche e tripudio di bandiere rosse. E drappeggiata da migliaia di copie de l’Unità. Che ora non possono essere stampate.      

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Sandro Bennucci

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