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Confindustria: ripresa in Italia a partire dal 2015

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Confindustria vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Per l’ennesima volta qualcuno azzarda la data di una ripresa, ma occorre essere prudenti perché le precedenti previsioni (anche quelle di Bankitalia) sono risultate finora ottimistiche.

CONFINDUSTRIA – Il Centro studi della Confederazione stima che la recessione non è ancora conclusa ma ci aspetta un biennio di lenta crescita: nel 2015 il recupero sarà graduale ed è prevista un’accelerazione nel 2016. La disoccupazione resta alta anche se l’occupazione sta ripartendo. Nel rapporto «Scenari economici – Il rebus della ripresa», gli esperti fanno notare che la scorsa estate il numero delle persone a cui manca lavoro ha raggiunto gli 8,6 milioni ed il 43,3 dei giovani che cercano un impiego non lo trovano. La situazione è però destinata a migliorare e l’occupazione tornerà lievemente a crescere dalla primavera del prossimo anno, con la ripresa del Pil, che dopo la contrazione del 2014 (-0,5%) segnerà +0,5% nel 2015 e +1,1% nel 2016. 

PIL – Influiranno positivamente sull’andamento dell’economia il crollo del prezzo del petrolio, già in atto, l’ulteriore svalutazione dell’euro, gli scambi mondiali in accelerazione. Il Pil italiano crescerà così dello 0,8% nel 2015 e quasi dell’1% nel 2016. Lo scenario economico si presenta quindi – secondo Confindustria – nettamente migliore rispetto a tre mesi fa e il maggiore ostacolo rimane l’incertezza. L’Italia ha fatto grandi sacrifici in questi anni, con una diminuzione del reddito pro-capite di oltre 3.700 euro per abitante, arretrato ai livelli del 2007.Ma nel prossimo biennio consumi delle famiglie saliranno rispettivamente di 0,5% e 0,8%. La domanda interna riprenderà ad aumentare arrivando a +1% nel 2016. 

BUROCRAZIA – Confindustria chiede da sempre una Pubblica amministrazione più trasparente, una burocrazia più efficiente e il contributo di tutti, comprese le associazioni di imprese, a ridurre il peso della corruzione, che incide sul tasso di crescita per 0,6 punti percentuali.

COMMISSIONE UE – Un monito per tutti i Paesi dell’Europa viene anche dai tecnici della Commissione Ue di Bruxelles: «Serve uno sforzo aggiuntivo nel 2015. La ripresa in Ue resta fragile, la disoccupazione strutturale è diventata una preoccupazione seria per le conseguenze sociali, sulla crescita e sulle finanze pubbliche. Le sfide per le politiche di bilancio restano molto dure, in particolare per i Paesi più indebitati», si legge nel rapporto della Commissione Ue sui conti pubblici 2014. Che annota però: «gli sforzi di consolidamento fatti negli ultimi anni stanno dando frutti». 

2015, confindustria, europa, ripresa

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