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Dipendenti statali: la stretta del Governo su licenziamenti e malattie.

 

Il ministro Marianna Madia
Il ministro Marianna Madia

Lo Stato punta la lente di ingrandimento sui 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Con un pacchetto di emendamenti alla delega Pa, presentati dal relatore, l’esecutivo annuncia una stretta sulle assenze per malattia, affidate all’Inps, e sull’azione disciplinare, con il licenziamento come sanzione massima.

MADIA – Procedimento, spiega il ministro della Pa, Marianna Madia, da rendere rapido ed efficiente, soprattutto quando scatta per scarso rendimento, visto che oggi si fatica ad allontanare i cosiddetti ‘fannulloni’. A questo punto diventa cruciale il sistema di valutazione, che dovrà essere semplificato, mirato e rafforzato nell’indipendenza, sia per punire sia per premiare.

DIRIGENTI – Discorso che vale anche per i dirigenti. Anzi, per le carriere da capo l’intenzione è quella di rimpiazzare gli scatti automatici con le ‘pagelle’, o meglio con il merito, precisa il relatore Giorgio Pagliari (Pd). E vengono messi tetti sulle remunerazioni dei vertici (ma saltano le percentuali precise).

VIGILI URBANI – Dopo il caso dei vigili urbani di Roma, il ddl di riforma della Pubblica Amministrazione assume un tono più deciso, anche se resta una delega. Sui licenziamenti il testo dell’emendamento comunque parla chiaro: introduzione di norme sulla responsabilità disciplinare degli statali volte ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi il procedimento, sia per quando riguarda le fasi di svolgimento che la conclusione. Le novità, tiene a precisare Madia, toccano solo i licenziamenti legittimi e non quelli illegittimi per cui vale “sempre il reintegro. Anche perché c’è un rischio di spoil-system”.

JOBS ACT -Tradotto niente Jobs act. Il punto di partenza sono gli ultimi dati a disposizione, cifre del 2013, che vedono il numero dei licenziamenti fermarsi a 220 a seguito di quasi settemila casi avviati (ognuno in media porta via oltre 100 giorni). E le assenze sono la prima motivazione, spiegano il 45% degli allontanamenti, una quota in aumento con il passare degli anni. Ecco perché il governo conferma il giro di vite con il passaggio delle competenze sulle visite fiscali in via esclusiva all’Inps, già attivo sul privato, mentre sul pubblico le verifiche sono di fatto appannaggio delle Asl.

INPS – Il fine della riorganizzazione, con la nascita del ‘Polo unico di medicina fiscale’, è garantire l’effettività del controllo. Oggi le Asl incontrerebbero difficoltà anche per un problema di risorse, che arrivano dilazionate, come rimborsi. L’Istituto di previdenza invece si è detto pronto a provvedervi con la metà degli stanziamenti attuali e con efficacia assicurata da un sistema informatizzato. Tutto ciò dovrebbe comportare però anche delle conseguenze in fatto di fasce orarie e giorni di reperibilità. (oggi sono differenti: 4 ore nel privato e 7 nel pubblico, dove la visita può scattare anche dal primo giorno).

ROAD MAP – La road-map della riforma ora prevede qualche giorno di stop, poi c’è la scadenza, fissata al 29 gennaio, per i subemendamenti, ultimo atto prima di passare al voto in commissione Affari costituzionali al Senato, dove il ddl è al suo primo passaggio. La legge elettorale e l’elezione del capo dello Stato potrebbero rallentare il percorso, ma Madia spiega come il governo sia già a lavoro sulla parte attuativa, in particolare sul nuovo testo unico sul pubblico impiego. D’altra parte ricorda il ministro, «l’indicazione del premier è di avere i decreti pronti quasi in contemporanea con l’approvazione definitiva del ddl», che dovrebbe avvenire entro la primavera. Intanto però arriva l’alt del senatore Maurizio Sacconi, presidente di Area Popolare, che boccia le proposte di modifica («seguono la vecchia logica»). Il pacchetto di modifiche non investe solo il lavoro, altri emendamenti hanno corretto il tiro sul potenziamento dei poteri della presidenza del Consiglio, è infatti spuntato un aggancio alla Costituzione.

assenze, licenziamenti, Statali


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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