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Alessandra Ferri

All’Opera di Firenze «Dido and Æneas» di Purcell e un balletto con Alessandra Ferri

«Dido and Æneas»
Un momento del «Dido and Æneas» di Henry Purcell in scena all’Opera di Firenze

FIRENZE – All’Opera di Firenze nella stessa sera si assiste a «Dido and Æneas», l’opera più famosa di Henry Purcell (1659-1695), e al balletto di Roland Petit «Le Jeune Homme et la Mort», con l’étoile della danza Alessandra Ferri.

Ad accomunare i due spettacoli soprattutto il tema dell’amore tragico, ma anche la musica barocca, visto che Alessandra Ferri e il partner (Yonah Acosta per le recite del 1, 3 e 5 marzo e Denys Cherevychko per quelle dell’8 e del 10) danzano sulle note di Johann Sebastian Bach.

Rappresentata per la prima volta entro il 1689, «Dido and Æneas» è un magnifico esempio di opera barocca, che si prende molte libertà con la fonte (il libro IV dell’«Eneide» di Virgilio, cui si sommano prelievi dalle «Eroidi» di Ovidio). Non solo la sorella della regina cartaginese da Anna diviene Belinda, ma intervengono una maga e delle streghe in confronto alle quali quelle del «Macbeth» sono educande. Dopo che, nel primo atto, Didone si è lasciata travolgere dal sentimento per l’eroe troiano, la maga e le streghe tramano la rovina di Cartagine e di Didone: scatenata una bufera per far restar solo Enea durante una caccia, gli invieranno un folletto sotto le sembianze di Mercurio perché gli ingiunga di riprendere il mare e far vela verso l’Italia, così Didone piomberà nella disperazione più nera e letale. Il piano riesce: Enea, lamentando la triste sorte, si sottomette al presunto volere degli dèi. Al porto, i marinai cantano felici per l’imminente partenza, mentre la maga e le streghe, esultanti per la sventura che incombe su Cartagine, decidono di perseguitare anche Enea, quando sarà in mare, con una tempesta. L’eroe informa Didone che deve lasciarla; scosso dalla reazione di lei, avanza addirittura l’ipotesi di ignorare l’ordine divino e restare, ma lei rifiuta sdegnata, perché il solo aver pensato all’abbandono lo rende indegno di lei. Partito l’eroe, Didone si profonde nel famosissimo struggente lamento «When I am laid in earth» e muore tra le braccia di Belinda. Sulla sua tomba compaiono degli Amorini e il coro li prega di vegliare per sempre sull’anima della sfortunata regina.

Nel balletto «Le Jeune Homme et la Mort» invece il suicida è il giovane protagonista maschile, spinto all’insano gesto da una misteriosa seducente dama in giallo, che si rivela giustappunto essere la Morte in persona.

Opera di Firenze (Piazza Vittorio Gio  Viale Fratelli Rosselli, 7)

Domenica 1, Martedì 3, Giovedì 5 e Martedì 10 marzo, ore 20.30 – Domenica 8 marzo, ore 15.30

Henry Purcell, «Dido and Æneas». Libretto di Nahum Tate dal quarto libro dell’Eneide di Virgilio. Testi recitati tratti dalle «Epistulae Heroidum» di Publio Ovidio Nasone. Allestimento della Fondazione Arena di Verona 2013. Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Stefano Montanari. Regia: Marina Bianchi. Scene e costumi: Leila Fteita. Coreografia: Maria Grazia Garofoli.

Dido: Josè Maria Lo Monaco – Belinda: Francesca Aspromonte – Æneas: Leonardo Cortellazzi / Giuseppe Valentino Buzza (03, 10) – Sorceress: Adriana Di Paola / Candida Guida (03, 10) – First Enchantress: Alessia Nadin – Second Enchantress: Anna Pennisi – Spirit, in form of Mercury: Teona Dvali – Sailor: Paolo Antognetti – Second Woman: Irene Favro – Voce recitante: Ermelinda Pansini

«Le jeune homme et la mort». Balletto di Roland Petit, ripreso da Luigi Bonino. Soggetto di Jean Cocteau. Musica di Johann Sebastian Bach. Interpreti: Alessandra Ferri e Yonah Acosta (1, 3, 5) / Denys Cherevychko (8, 10). Scene: Georges Wakhévitch – Costumi: Barbara Karisnka – Luci: Jean-Michel Désiré – Organo: Andrea Severi

Biglietti: info e vendita diretta sul sito dell’Opera di Firenze

danza, Opera di Firenze, opera lirica

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