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Contributi ai partiti: solo il 2,7% dei contribuenti li finanzia con il 2 per mille

simboli partiti elezioni 2013
simboli partiti elezioni 2013

ROMA – La sfiducia nella politica e nei partiti, da tempo in aumento fra gli italiani, si riflette anche sulle scarse adesioni al sistema di finanziamento dei partiti. Da due anni è stata resa possibile l’opzione di attribuire il 2 per mille delle imposte sul reddito ai partiti, ma soltanto il 2,7% dei contribuenti decide di finanziare la politica. Poco più di un milione sui 41 milioni di contribuenti totali per un totale di 12.353.574 di euro, a loro volta ridotti a 9,6 milioni per un tetto introdotto nel 2014. Una bocciatura da parte degli italiani e briciole rispetto ai tempi d’oro, che iniziano a preoccupare i tesorieri e le segreterie dei partiti, visto che fra due anni spariranno altri contributi pubblici e resterà soltanto questo strumento, insieme alle erogazioni liberali.

CIFRE – Il Ministero dell’Economia ha pubblicato i dati ufficiali delle scelte dei 40.989.567 contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2015 e di questi soltanto 1.106.288 ha firmato per il 2 per mille ai partiti. Il 97,3% degli italiani invece ha deciso di non finanziarli. Un risultato che può sembrare addirittura positivo se confrontato con l’anno precedente quando i contribuenti che avevano finanziato la politica erano stati appena 16.518 pari allo 0,04% del totale con una crescita di 67 volte. Ma è lo stesso ministero a chiarire che «i valori dell’anno finanziario 2014, anno di istituzione del due per mille, non sono confrontabili con quelli degli anni successivi, in quanto per il 2014 la scelta richiedeva una procedura meno diretta e più complessa per i contribuenti: doveva essere effettuata attraverso un’apposita scheda che non era allegata all’ordinaria modulistica fiscale ma doveva essere prelevata dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate».

PARTITI – Fra le formazioni che hanno ricevuto contributi è ovviamente in testa il Partito democratico con 596.290 scelte, e una percentuale del 53,90% delle preferenze dei contribuenti (appena l’1,45% dei contribuenti totali), e ottiene un contributo di 5.358.250 euro. Dietro questa posizione abbastanza immaginabile visto che si tratta del primo partito italiano, seppur non in queste proporzioni, la classifica che si forma e si divide il restante 46% della somma è molto diversa da quella delle attuali forze elettorali dei partiti. Dopo il Pd è la Lega Nord il partito con più `scelte´ (134.941 contribuenti pari al 12,56% del totale), seguito da Sel (oltre 100.000 scelte per il 9,13% del totale) e Fratelli d’Italia (56.362, pari al 5,09% del totale). Solo 60.778 contribuenti hanno scelto Forza Italia (5,49% delle scelte complessive), poco più di quelle per Rifondazione comunista (46.564 per il 4,21% del totale).

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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