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Scuola: inizia l’anno scolastico ma restano ancora molti problemi insoluti

Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini
Il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini

ROMA – In questa settimana cominceranno le lezioni, ma sono ancora molti i problemi da affrontare per poter dare un sereno e efficiente inizio dell’anno scolastico 2016 – 2017, nonostante gli sforzi del ministero. Quattro sono i principali problemi da risolvere, esaminiamoli insieme.

VINCITORI SENZA CATTEDRA – Sono migliaia i vincitori di concorso che non insegneranno perché per loro non c’è posto. È l’ultima beffa dell’avvio dell’anno scolastico su cui si è scatenata una violenta protesta in questi giorni. Come spiega Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief: «Mancano i posti liberi. Il Miur, infatti, non li ha accantonati e sono stati probabilmente utilizzati per tamponare il caos estivo sulla nuova mobilità su ambiti territoriali. Se la stessa situazione si ripeterà nel prossimo biennio, i vincitori del concorso perderanno l’immissione in ruolo». Cioè fra tre anni per insegnare dovrebbero partecipare di nuovo al concorso. «È una truffa» conclude Pacifico, e annuncia ricorsi. Ma a questa obiezione ha già risposto il Ministro Giannini, piuttosto risentita, sostenendo che non esiste nessuna truffa e che tutto è stato regolare. «Sento parlare di concorso truffa, di vincitori che non saranno mai assunti, ma voglio rassicurare gli insegnanti che non sarà così». L’assunzione, precisa la ministra, avverrà nell’arco dei tre anni di validità delle graduatorie di merito e avverrà regolarmente come previsto dalla Buona Scuola. A presto la verifica.

CHIAMATE DIRETTE – Ad agosto presidi e aspiranti professori sono rimasti impegnati per buona parte del mese tra bandi, email, curriculum da leggere e colloqui da organizzare per la chiamata diretta. Ma non è finita. In una circolare del 7 settembre il Miur ha definito le tappe forzate delle ulteriori operazioni da completare entro martedì: sei giorni di tempo, weekend compreso. Entro sabato 10 settembre andavano assegnati anche i vincitori del concorso ai rispettivi ambiti territoriali. In due giorni i presidi hanno pubblicato nell’albo online del sito web della scuola un avviso di disponibilità dei posti rimasti vacanti dopo le operazioni di agosto. L’avviso comprende anche data e ora entro cui i docenti devono inviare una mail di autocandidatura insieme con il curriculum. La mail deve essere stata per forza inviata ieri perché solo sabato i vincitori del concorso hanno saputo a quale ambito territoriale sono stati assegnati. Fatto questo, entro oggi, 12 settembre, i dirigenti dovranno avere perfettamente chiaro il quadro delle autocandidature ricevute e della corrispondenza dei curriculum degli aspiranti professori alle figure mancanti nel loro organico. A questo punto dovranno rispondere con una mail di convocazione a colloquio o di proposta diretta dell’incarico triennale. Entro domani dovranno aver svolto gli eventuali colloqui. «Si sconsigliano colloqui notturni», sottolinea con ironia l’Associazione Nazionale Presidi in una nota. Dovranno quindi effettuare la scelta, ottenere l’accettazione dei docenti e registrare il tutto sul Sidi, il portale del Miur.

SUPPLENTI – Nonostante gli annunci di un anno fa quando fu approvata la Buona Scuola, anche questo settembre l’anno scolastico si avvierà con una moltitudine di supplenti. Un posto su tre messo a concorso docenti non verrà mai assegnato. Il numero di vincitori è inferiore a quello dei posti messi a bando, come emerge dai dati forniti dal sito Tuttoscuola che sta pubblicando, giorno per giorno, le cifre messe a disposizione dagli Uffici scolastici regionali. Più della metà (il 55%) dei partecipanti al concorso non è stato promosso. A causa di questa selezione, per molte materie da insegnare nelle classi il numero dei vincitori sarà inferiore ai posti disponibili. Tuttoscuola registrava nel fine settimana il 32% di posti vacanti (3655) su 522 graduatorie pronte. Quel 32%, proiettato sul totale dei posti a concorso, comporterebbe alla fine 20.404 posti vacanti sui 63.712 messi a concorso, spiegano gli esperti del sito. Poiché mancano ancora gli esiti dei concorsi di infanzia e primaria, quella percentuale è destinata a salire, e non di poco. È verosimile, quindi, che alla fine almeno un terzo dei 63.712 non sarà coperto e che dovranno intervenire i supplenti.

Secondo Lena Gissi, a capo della Cisl Scuola, «non è neppure detto che gli alunni troveranno tutti i docenti in classe per l’avvio delle lezioni» perché «contrariamente agli anni passati, le operazioni sul personale dovranno concludersi entro il 15 e non entro il 1° settembre. La nomina dei supplenti arriverà soltanto dopo». L’unico dato positivo è che i supplenti sono in calo. Erano 118.176 nell’anno scolastico 2014-2015, sono scesi a 105.395 in quello 2015-16, per quest’anno si prevede un numero variabile tra i 60 e gli 80mila.

SISMA, ANCORA INAGIBILE IL 30% DELLE SCUOLE – Infine la parte più dolorosa della vicenda, l’inagibilità delle scuole a seguito del sisma che ha recentemente sconvolto l’Italia centrale. Dopo il terremoto che il 24 agosto ha provocato persino il crollo di un istituto che, secondo tutti, aveva anche una patente di antisismicità, in questa settimana sono stati completati i controlli della Protezione Civile nelle regioni colpite dal sisma hanno fatto capire che 390 istituti, pari al 70% del totale, sono stati ritenuti agibili, il 30% inagibile perché danneggiato mentre tre, pur non essendo danneggiati, risultano comunque inagibili perché vicini a edifici pericolanti. Diverse scuole della provincia di Macerata sono state dichiarate parzialmente inagibili e in questi giorni ci si sta affrettando a effettuare lavori di «somma urgenza» perché possano riaprire al più presto, anche se non il 15 settembre, giorno di inizio dell’anno. Posticipo dell’avvio delle lezioni di qualche giorno anche in alcune zone della provincia di Teramo e in Molise.

Comunque attendiamo la prima campanella e buona scuola a tutti.

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