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Bratislava, vertice Ue: lo strappo di Renzi. Contro Merkel e Hollande su crescita e migranti

BRATISLAVA – Nonostante i sorrisi, le pacche sulle spalle, le amichevoli conversazioni avute a Ventotene e a Maranello, a casa di Marchionne, quando si tratta di difendere gli interessi nazionali Merkel e Hollande fanno pesare le ragioni di Germania e Francia. Dopo un giorno di discussioni inconcludenti al vertice dei 27 Paesi Ue a Bratislava, il premier italiano non ha partecipato alla conferenza stampa finale. Così si è presentato davanti ai giornalisti visibilmente irritato: «Non sono soddisfatto delle conclusioni del vertice su crescita e immigrazione. Per questo non posso fare una conferenza stampa con Merkel e Hollande non condividendo le conclusioni come loro. Se Francia e Germania vanno d’accordo su alcune questioni sono felice per loro. Io non sono soddisfatto sulle soluzioni su politica economica e su migranti. Non ho mai pensato che il direttorio a tre (ovvero Germania, Francia e Italia, ndr) è la soluzione ai nostri problemi».

Il vertice informale a 27 di Bratislava, continua il premier, «ha visto alcuni passi avanti, ma ancora è abbastanza lontano dal disegno di Europa che abbiamo in testa. Il mio intervento, per usare un eufemismo, è stato di stimolo alla discussione. Si è convenuto – continua Renzi – di darci un orizzonte che ci porti da qui all’appuntamento di Roma, che quindi è ufficialmente il momento chiave, marzo 2017, con la celebrazione dei 60 anni dalla firma dei trattati. Ma servono scelte chiare, altrimenti non saremo in grado di dare una risposta all’altezza della sfida che è arrivata con il voto della Brexit e con il dibattito successivo. Se stiamo a discutere per ore e alla fine ci accapigliamo sulle virgole e sulla punteggiatura del documento finale, vuol dire che qualcosa non funziona».

Quanto alla questione dei migranti Renzi è stato chiaro e netto: «Definire passo avanti il documento sui migranti di oggi richiede qualche forma di fantasia, da funamboli del vocabolario: si sono ridette le solite cose.Va bene la Guardia Costiera europea, ma non è che può portare i migranti in Sicilia. O la Ue fa gli accordi con i Paesi africani, o li facciamo da soli. Secondo noi sarebbe molto meglio se fosse l’Europa a intervenire, ma se ritiene che non è una priorità, lo faremo noi. In ogni caso il tempo da qui a marzo non sarà stato tempo perso: c’è un calendario importante per arrivare a Roma, e la riunione chiave sarà a Roma. Per noi bene. Il risultato di Bratislava è stata la scelta di un percorso con tempistiche chiare, con un protagonismo italiano».

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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