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Economia: cresce (+ 5,4 miliardi) in marzo il surplus commerciale dell’Italia

ROMA – Cresce l’avanzo commerciale dell’Italia nel mese di marzo, confermando la forza dell’export tricolore ed il gradimento del Made in Italy. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, si è registrato a marzo un surplus commerciale di 5,4 miliardi (+5,2 miliardi a marzo 2016). Nei primi tre mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 6,7 miliardi (+15,6 miliardi al netto dei prodotti energetici). L’avanzo di marzo è dato da un forte aumento delle esportazioni (+4%), mentre le importazioni sono apparse stazionarie.

L’ampio incremento dell’export è trainato dalle vendite verso i mercati extra Ue (+6,5%) mentre per l’area Ue (+2,1%) si registra un aumento più contenuto. Tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in crescita, a eccezione dell’energia (-7,6%). Anche guardando al trimestre l’aumento dell’export è sostenuto (+3%) e coinvolge entrambe le principali aree di sbocco, con una crescita più intensa per i paesi extra Ue (+4,7%), rispetto all’area Ue (+1,6%).

Le importazioni (+3,3%) registrano una crescita di poco superiore a quella delle esportazioni. Export in fortissima crescita anche su base tendenziale (+14,5%) sia nell’area extra Ue (+15,1%) sia in quella Ue (+14,1%); l’incremento dell’import (+16,3%) è più sostenuto dall’area extra Ue (+19%). Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (23 a marzo 2017 rispetto a 22 di marzo 2016), l’aumento risulta più contenuto: +14,1% per l’import e +12,4% per l’export.

Fra i mercati di sbocco più dinamici c’è ancora la Cina (+32,3%) e paesi dell’Estremo Oriente (+31,1%), che registrano una marcata crescita tendenziale. Si segnala anche, tra i paesi dell’area Ue, una crescita sostenuta delle vendite verso Romania (+25,2%), Polonia (+24,5%) e Spagna (+23,4%). Nel mese di marzo 2017, l’indice dei prezzi all’importazione diminuisce dello 0,4% su mese ed aumenta del 4,6% su anno. La diminuzione dei prezzi all’importazione dipende principalmente dalle dinamiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’ 1,5% in termini tendenziali.

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