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Matteo Renzi (A viso aperto)

Renzi contro il corteo di ieri: no alle pagliacciate

Matteo Renzi (A viso aperto)
Matteo Renzi (A viso aperto)

FIRENZE – “È giusto che i dipendenti comunali facciamo sciopero ma è inaccettabile che i dipendenti romani blocchino una città. Questo è il primo elemento di rilievo dopo il blocco dei viali della città di ieri”. Lo ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, a margine della cerimonia di Inaugurazione dell’anno giudiziario della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Toscana.

“Ci lamentiamo quando lo fanno gli studenti – ha proseguito Renzi commentando il caos provocato dallo sciopero di ieri -, dunque è inaccettabile che sia il corpo di polizia municipale in primo a comportarsi allo stesso modo. Mi sembra veramente un’offesa a tutti i cittadini che lavorano. Chi lavora nell’amministrazione dovrebbe evitarlo. Poi c’è stata la contestazione alla Corte dei conti che ha assunto toni da pagliacciata. Ci sono le cose serie e le pagliacciate. Io chiedo il dialogo, ma se si scende sul terreno delle pagliacciate a noi non interessa. Se tornano alla ragionevolezza noi ci siamo, altrimenti non li seguiremo”.

Il sindaco ieri è stato contestato dai dipendenti comunali che da settimane stanno portando avanti un braccio di ferro con l’amministrazione per non vedere decurtata la propria busta paga. Ed oggi, non hanno tardare ad arrivare le prime reazioni infuocate.

“Dopo la giornata di ieri – recita una lettera firmata da Susanna De Carli, delegata sindacale Rsu – ho ancora negli occhi il colore dei palloncini, delle pettorine, dei cartelloni creati con la fantasia dei miei colleghi, striscioni con parole forti e di denuncia. Accendo sul TG3 Regionale RAI e sento le parole del sindaco. Stupore? Meraviglia? No! Ancora più rabbia e ancora più determinazione di prima. Sindaco? Ma ci sei o ci fai? Ci hai calpestato anche davanti all’evidenza del suo totale fallimento. Hai voluto insinuare che non fossimo persone pensanti. Caro sindaco, ma tu lo sai che non siamo militari e che non dobbiamo a nessuno il nostro ‘Signorsì Signore’. Tu calpesti ancora una volta la nostra dignità di persone e di lavoratori e hai pure voluto insinuare una mancanza di correttezza nei confronti della Corte dei Conti”. E conclude: “caro Sindaco, ma tu lo sai che il sindacato e i suoi rappresentanti non dovevano essere chiamati a dedurre per un sospetto reato di danno erariale e tu che sei un politicante della nuova generazione, dovresti sapere, che se danno erariale c’è stato, è stato commesso dai politici, perché sono loro ad aver sottoposto le cifre sulle quali lavorare per la contrattazione decentrata dei nostri contratti”.

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