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Mobilitazione ieri in città per l'ex libreria Edison (foto, autore: Salento81 & Barrosh.m)

Edison, 40mila firme per l’ex libreria

Mobilitazione ieri in città per l'ex libreria Edison (foto, autore: Salento81 & Barrosh.m)
Mobilitazione ieri in città per l’ex libreria Edison (foto, autore: Salento81 & Barrosh.m)

FIRENZE – La cultura non dovrebbe chiudere. Soprattutto di questi tempi, fatti di giovani cybernauti e bambini esperti di videogiochi. Invece a Firenze, cresce ogni anno di più il numero delle librerie storiche costrette ad abbassare per sempre le saracinesche. L’ ‘emorragia’ sembra inarrestabile: l’ultima a salutare la città, a fine maggio, sarà la libreria di via dei Servi. Qualcosa, però, può essere ancora fatto: questa, almeno, è la speranza dei lavoratori dell’ex punto vendita Edison di piazza della Repubblica, che ieri hanno manifestato e rivolto un appello al sindaco Matteo Renzi affinché “dia una mano a sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare attorno alla libreria”.

“Oggi – hanno spiegato alcuni rappresentanti dei 38 addetti dello storico negozio, attualmente in cassa integrazione – porteremo in Comune le oltre 40mila firme raccolte per far sì che non sia tolto il vincolo di destinazione ad uso culturale dei locali della ex libreria”. La mobilitazione dei cittadini, in questo senso, è stata massiccia, a testimonianza dell’interesse della città nel voler far rivivere lo spazio culturale, chiuso lo scorso anno a causa della crisi del gruppo editoriale.

Per far sentire la loro voce, i partecipanti all’iniziativa hanno dato vita anche a un piccolo corteo che, da piazza della Repubblica, è arrivato poco dopo in Palazzo Vecchio. “Purtroppo – ha proseguito Massimiliano Mascagni della rsa – ancora nessuno si è fatto avanti in modo concreto per arrivare alla riapertura: e noi, che siamo in cassa integrazione da dicembre, al momento non abbiamo ancora visto un soldo”. Sulla questione della destinazione dei locali a uso culturale, è stato infine ricordato, la immobiliare di Feltrinelli, Effe.com, proprietaria dell’immobile, ha fatto ricorso al Tar per la rimozione, ”perdendo, e quindi appellandosi al Consiglio di Stato: la sentenza al riguardo è attesa in aprile”.


Giulia Ghizzani

Giornalista

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