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Uno dei cortili interni del complesso delle Murate, a Firenzae

De profundis per la “Firenze dei teatri”. Palazzo Vecchio sceglie Maggio e Pergola

Uno dei cortili interni del complesso delle Murate, a Firenzae
Uno dei cortili interni del complesso delle Murate, a Firenzae

FIRENZE – Per i piccoli teatri di Firenze e dell’area metropolitana del capoluogo tira una brutta aria. E i guai principali hanno un’origine: le scelte culturali di Palazzo Vecchio. Firenze dei teatri, l’associazione che da oltre dieci anni riunisce 20 teatri dell’area metropolitana fiorentina, da ieri ha chiuso l’utilissimo Info point alle Murate e la sua attività futura resta un enigma.

Se non sarà rinnovato il sostegno da parte delle Amministrazioni, in primo luogo il Comune di Firenze, che l’hanno fortemente voluta e fino allo scorso anno sostenuta, a fine maggio l’associazione cesserà definitivamente la propria attività di promozione, comunicazione e coordinamento. E tutti saremo un po’ più culturalmente poveri.

Firenze dei teatri è un’esperienza che non solo ha segnato il mondo dello spettacolo fiorentino, attraverso nuove forme di fruizione dell’offerta teatrale e culturale, ma che è stata ripresa da molte altre città in tutta Italia, oggetto di studi universitari e punto di riferimento per un pubblico in costante crescita.
Per esempio gli abbonamenti trasversali “Passteatri” e “Passfamily” – sei ingressi validi in tutti i teatri dell’associazione a prezzi estremamente vantaggiosi – quest’anno hanno raggiunto il picco del successo con 1.639 sottoscritti e 9.834 biglietti emessi: il 13% in più dello scorso anno; senza contare che le newsletter ad oggi contato oltre 7mila iscritti, Numeri che non lasciano dubbi.

Secondo la stessa associazione si tratta di “un patrimonio imperdibile per i Teatri dell’area metropolitana fiorentina in considerazione dell’altissimo numero di persone (adulti e bambini) che per la prima volta e, unicamente grazie ai progetti suddetti, sono entrati nei teatri beneficiando di un’offerta di qualità, senza fini commerciali, nel solo esclusivo interesse della diffusione della cultura”.

Nell’appello lanciato qualche giorno fa,l’associazione si rivolge al Comune di Firenze che dal 2002 è sempre stato il principale sostenitore (oltre che maggiore beneficiario in termini di ritorno, considerato che ben 13 su 20 sono i teatri soci fiorentini), ma che nel 2012 ha ridotto il contributo del 57% passando dai 35.000 euro del 2011 a 15.000. Pesa sulla decisione di sospendere le attività soprattutto la decisione dell’Amministrazione di non rendere pluriennale il contributo, azzerando le certezze per il 2013 e con esse la possibilità di garantire concrete prospettive future di lavoro.

Di contro, è bene render noto che Palazzo Vecchio, mantenendo intatto il proprio sostegno alla Fondazione Maggio Musicale Fiorentino (3,5 milioni di euro l’anno), dal 2011 ha deciso di sostenere anche il Teatro della Pergola (entrambi fanno parte del circuito della “Firenze dei Teatri”) con un sostegno annuod i 1,5 milioni di euro. Soldi che, evidentemente, sono recuperati grazie alla decisione di non sostenere più certe iniziative culturali, come appunto la “Firenze dei Teatri”.

“Sono fiducioso – dichiara Marco Parri, presidente di Firenze dei Teatri – che le nostre amministrazioni pubbliche faranno il possibile per non disperdere una risorsa tanto importante e perdere così 10 anni di un lavoro di coordinamento che ha portato concreti benefici ai teatri e al pubblico”.

Aderiscono a Firenze dei Teatri: a Firenze i Teatri Cantiere Florida, Cestello, Everest, Le Laudi, Lumière, della Pergola, del Maggio Musicale Fiorentino, Obihall, Puccini, Rifredi, delle Spiagge, Teatro Verdi-Orchestra della Toscana e Teatro Verdi – Stagione Teatrale; a Bagno a Ripoli il Teatro Comunale di Antella; a Barberino di Mugello il Teatro Comunale Corsini; a Calenzano il Teatro Manzoni; a Campi Bisenzio il Teatro Dante; a San Casciano Val di Pesa il Teatro Niccolini; a Scandicci il Teatro Studio; a Sesto Fiorentino il Teatro della Limonaia.

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