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La Toscana ha registrato il dato peggiore nella media nazionale nel settore dell'edilizia

Edilizia allo stremo: nel 2012 in Toscana hanno chiuso 1500 imprese

La Toscana ha registrato il dato peggiore nella media nazionale nel settore dell'edilizia
La Toscana ha registrato il dato peggiore nella media nazionale nel settore dell’edilizia

FIRENZE – Il settore dell’edilizia è allo stremo e la Toscana, nei primi nove mesi del 2012, ha visto chiudere ben 1488 imprese artigiane, corrispondente al -3,7% contro una media nazionale di -1,9%. A livello provinciale Arezzo è la capofila con 271 imprese chiuse (-7,2%), seguita da Siena (-6,3%), Lucca (-5,3%), Prato (-4,3%)  Pisa (-3,8%), Pistoia (-3,6%), Grosseto (-2,6%), Livorno (-1,9%), Firenze (-1,9%), Massa Carrara (-1,2%). La situazione drammatica, emerge dall’ultimo Rapporto 2013 di Anaepa Confartigianato, l’Associazione dei costruttori aderenti alla Confederazione, che ha fotografato gli effetti della crisi su famiglie e imprese. Non c’è dubbio quindi: per le aziende il 2012 è stato un “annus horribilis”. Anche a causa del rallentato credito bancario e dei tempi di incasso sempre più lunghi.

“Fortunatamente però Firenze reggecommenta Jacopo Ferretti, direttore Servizi di Confartigianato Firenzee rimane, con -1,9%, in linea con la media nazionale. In questo riteniamo che un ruolo cardinale l’abbia avuto pure il consorzio di artigiani e piccoli industriali che abbiamo formato nel 2008 e che, grazie ad un’intensa collaborazione, hanno fatto sì che la situazione non sprofondasse, ottenendo ottimi risultati sia per i lavori effettuati sia per il gruppo formatosi. Ovviamente – prosegue Ferretti – sono necessari interventi concreti. Per esempio, i miliardi di euro che lo Stato deve alle imprese aiuterebbe in questo momento. E aiuterebbe anche se le banche avessero un occhio di riguardo nei confronti del settore edilizio”.

Non meno preoccupanti le ripercussioni sull’occupazione: da settembre 2008 a settembre 2012 gli occupati in Toscana sono diminuiti di 15.472 unità pari a -11,5%; leggermente al di sotto della media nazionale che registra una riduzione del 13,9%. Cosa accade, invece, sul versante straniero? Vediamo che i titolari di ditte individuali di nazionalità extracomunitaria sono concentrati soprattutto nel Centro-Nord. I soggetti che operano in Toscana sono 8.696, pari all’11,7%, di cui 4.652 di nazionalità albanese: il numero più elevato fra le regioni italiane. Sono loro a rappresentare la prima comunità titolare di ditte individuali nelle Costruzioni nella nostra regione.

Al calo della domanda sul mercato delle costruzioni si è affiancata, inoltre, una crisi della liquidità aziendale, una dinamica negativa del credito erogato e un allungamento dei tempi di pagamento. Nel novembre 2012 lo stock di credito erogato alle aziende delle costruzioni è diminuito del 7,6% rispetto a novembre 2011; e i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici e privati si attestano – secondo il Rapporto di Anaepa – su una media di 180 giorni, vale a dire 115 giorni in più rispetto alla media dei Paesi europei. 

Consideriamo, infine, il caro-mutui a cui in parte corrisponde un crollo delle compravendite immobiliari che in Italia, nel terzo trimestre del 2012, hanno registrato una caduta verticale del 25,8% rispetto all’anno precedente. Insomma, diminuiscono le case vendute e allo stesso tempo il loro valore: a settembre 2012 i prezzi sono calati del 5,4% rispetto all’anno precedente. Sarebbe, perciò, il momento migliore per acquistare un immobile (considerando la riduzione – in alcuni casi drastica – dei prezzi di vendita) prima che il costo del mattone schizzi di nuovo alle stelle.


stefania ressa

Giornalista

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