Una voce di notte

L’ultimo romanzo di Camilleri ci porta nella sua Vigàta, dove ritroviamo l’ormai arcinoto Commissario Montalbano.
A causa di un furto in un supermercato ove è stato asportato l’incasso senza segni di effrazione, il direttore, Borsellino, ha paura e sembra quasi stordito dalle domande di Montalbano e del suo vice Augello.
Il giorno seguente questi viene trovato morto, impiccato nel suo ufficio.
Il dottor Pasquano, medico legale, non crede che sia un suicidio. Partono così le indagini sul decesso e sul furto ed intanto viene trovata morta, accoltellata, una ragazza il cui ritrovamento è del convivente Giovanni Strangio con un forte alibi che sembra scagionarlo.
I due fatti si ritrovano a lambire personalità del calibro di Mongibello, onorevole e amministratore della società del supermercato e Michele Strangio, presidente della Provincia e padre di Giovanni.
Montalbano fiuta che qualcosa lega i due fatti e nella morsa stretta dei suoi superiori e col fiato sul collo da parte dell’opinione pubblica (in primis Televigàta), si butterà in questa indagine fino a ricomporre i tasselli e ricostruire l’intera verità.
La forza di Camilleri è nel suo personaggio Montalbano certe volte troppo attento ai dettagli, altre volte scontroso, parla da solo, si lascia prendere dalle fantasie e nella sua dimensione quasi onirica riesce a ricostruire il disegno criminoso, ben delineato in tutti gli aspetti con una freddezza sconcertante.
Il Commissario non si fa ingannare dalle apparenze e come in una tavola di scacchi muove i suo pezzi per far cadere i suoi nemici e proprio attraverso le sue intuizioni arriverà alla verità finale che lascerà di stucco il lettore.
Andrea Camilleri con la sua scrittura semplice tratteggia in modo eccellente il suo personaggio Salvo Montalbano che più invecchia e più piace, quasi non sentisse gli anni che ha, catturando l’attenzione del lettore guidandolo nella sua Sicilia, facendogli respirare quel venticello di mare e il sapore salmastro dell’aria tipico della sua terra, coinvolgendolo con le sue parole fino all’ultima pagina che porta alla resa dei conti.
Lo scrittore, classe 1925, sceneggiatore, regista di teatro e televisione, è stato insignito di numerosi premi di cui due alla carriera nel 2011: il Premio Chandler e il Premio Campiello.
Voto 8/10