Auto blu e lampeggianti
Nel centro di Firenze, in prossimità di Palazzo Medici Riccardi, facevano ieri 13 aprile bella mostra di sé tre auto con il lampeggiante e le palette del ministero di appartenenza. Non erano certo del prefetto Luigi Varratta il quale, persona di buon senso, non utilizza lampeggiante né tanto meno sirena per i suoi spostamenti. Pare che fossero auto e scorta di un importante ministro – il cui riferimento principale è ovviamente la prefettura – giunto a Firenze non per impegni istituzionali (a meno che non fossero segreti, nel qual caso chiedo venia, ma nessuno lo poteva sapere) ma probabilmente per visitare la nostra città e soprattutto i nostri musei in una bella giornata fiorentina di primavera.
Sicuramente i politici hanno diritto alla protezione dovuta al loro rango e alle loro funzioni, ma in un momento nel quale si deve risparmiare su tutto forse i ministri di questo governo, che ha imposto sacrifici eccezionali agli italiani, dovrebbero dare per primi il buon esempio, anche con piccole rinunce di carattere personale. Ma si sa, fra poco il governo potrebbe cadere e quindi meglio approfittare delle ultime occasioni per utilizzare piccoli e grandi privilegi.
L’ignoto membro del governo non ha fatto altro che ribadire una prassi cara a molti: come non ricordare che esponenti politici nazionali e locali sono stati immortalati mentre andavano in negozi, luoghi pubblici e privati, a “talk show” televisivi con auto di servizio e scorta al seguito? E come non ricordare che anche alti burocrati, funzionari pubblici o di enti a partecipazione pubblica sono stati colti talvolta con le mani nella marmellata?
Uno degli atti più positivi del governo Monti è stata la riduzione delle spese per le auto blu a livello centrale e locale, accompagnata dal tentativo di diminuire le scorte. Purtroppo qualche esponente dello stesso governo ha cominciato a dare il cattivo esempio, e sicuramente sarà seguito da altri personaggi che stanno aspettando solo l’occasione propizia per recuperare antichi privilegi.