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Vigile del fuoco, categoria dimenticata

Durante la lunga campagna elettorale i partiti maggiori si erano sbilanciati nei confronti dei Vigili del Fuoco, promettendo in caso di vittoria interventi per il risanamento ed il miglioramento delle dotazioni del Corpo. Dopo la formazione del nuovo governo, resta la situazione di «impasse» in cui i Vigili del Fuoco sono proiettati, e di cui a breve non si vedono sviluppi positivi. Anzi sembra che gli intenti siano quelli di un depauperamento ulteriore dei presidi e della componente «permanente».

Presente il ruolo che rivestiamo nel Soccorso Tecnico Urgente, non possiamo continuare ad assistere alla demolizione del Corpo. Non è giusto far passare solo il messaggio che il nostro è un lavoro quotidiano semplice, fattibile a buon mercato da tutti, di routine, facilmente sostituibile all’occorrenza da altre categorie di lavoratori ed istituzioni.

Il Pompiere rischia la vita. Altro che bei discorsi, pacche sulle spalle e gratificazioni morali da parte della società civile!

Il nostro percorso deve necessariamente partire dal riconoscimento della specificità del nostro lavoro; dalla comprensione dell’usura a cui siamo sottoposti; dall’enorme quantità di stress da lavoro correlato che sopportiamo negli interventi di soccorso; dalle innumerevoli variabili delle condizioni in cui siamo chiamati ad operare: fisiche, climatiche, psicologiche, orografiche.

Il vigile del Fuoco è investito da tutta una serie di responsabilità, ricopriamo molteplici figure giuridiche, siamo sempre presenti su tutti i teatri di emergenza e soccorso: ma di noi nelle stanze che contano non si ricorda mai nessuno….!

Cerchiamo di far partire un iter comune parlamentare e politico per poter arrivare in tempi ragionevoli all’equiparazione con gli altri Corpi dello Stato preposti alla sicurezza del cittadino. Per poter pensare a quei contratti di cui si è ormai persa ogni traccia; per chiedere assunzioni di personale fresco e giovane da impiegare sulle partenze; per garantire passaggi di qualifica certi, celeri, equi per tutti gli operativi; per investire in formazione, addestramento continuo, riqualificazione professionale a tutti i livelli ed a tutte le varie branche del Corpo Nazionale.

E’ necessario investire «culturalmente» sulle squadre di soccorso, sulle partenze ordinarie, ma soprattutto sui Capo Squadra, sulle loro attribuzioni, sulla qualità della loro risposta in primis ai componenti stessi della «partenza», e di conseguenza al servizio del cittadino; non si può pensare di poter abbandonare a se stesse figure fondamentali per il Soccorso Tecnico Urgente.

Ricordiamo alla politica che questa è l’Italia vera, onesta, pulita, al servizio totale ed incondizionato.

I recenti fatti avvenuti sul territorio Nazionale, le calamità continue, la generosità, l’abnegazione e l’impegno profusi, i tanti infortuni, spesso gravi ed alcune volte purtroppo letali, siano da monito e da stimolo per una revisione totale della situazione, delle leggi, e della inclinazione di Governo che troppo a lungo è rimasta sorda e cieca ai bisogni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, mettendo a rischio alla fine la stessa sicurezza del cittadino.

Fabio Ulivelli – Esecutivo provinciale FP/CGIL – Vigili del Fuoco – Firenze



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