Fiorentina, lo striscione dei tifosi contro Jovetic
FIRENZE. Ormai è finita. L’intervista di Jovetic alla Gazzetta ha fatto perdere la pazienza anche ai tifosi che nonostante tutto continuavano a difendere il giocatore. Tant’è che da stamattina allo stadio campeggia uno striscione dal testo piuttosto eloquente contro il montenegrino.
Su un lenzuolo bianco, scritto con spray viola, una mano anonima ha vergato un messaggio in cui si sottolinea come Firenze sia una città d’arte, che se ne frega (eufemismo visto il testo dello striscione…) di chi arriva e di chi parte. L’attaccante è accusato in generale di avere poca riconoscenza per la società che lo ha lanciato nel grande calcio e la gente non gli perdona neppure la sua volontà di approdare alla Juventus.
Dall’Inghilterra, peraltro, oggi è arrivata una voce secondo cui ci sarebbe anche il Real Madrid sul giocatore, definito da un tabloid britannica come l’unica società che sarebbe davvero disposta a pagare il cartellino di Jo Jo una cifra vicina a quella pretesa dalla Fiorentina, i famigerati 30 milioni di euro.
L’impressione, comunque, è che la vicenda sia ancora ben lontana dalla conclusione, tant’è che in questo momento i dirigenti della Fiorentina si stanno concentrando principalmente sul mercato in entrata. E in tal senso oggi è arrivata una buona notizia. A causa del mancato del mancato rispetto del fair play finanziario, la Uefa ha infatti squalificato per una stagione il Malaga che quindi non potrà partecipare alla prossima Europa League.
I giocatori migliori quindi se ne andranno e riuscire ad arrivare all’esterno Joaquin di cui si era parlato a lungo un paio di settimane fa ora dovrebbe essere più semplice. In Germania, invece, si sostiene che l’accordo tra la Fiorentina e Mario Gomez già esiste. Secondo l’autorevole quotidiano Bild, mancherebbe soltanto che i due club (quello viola e il Bayern) trovino una soluzione per quanto riguardo il cartellino del giocatore, valutato 25 milioni dai tedeschi, mentre Pradè e Macia sarebbero disposti ad arrivare a 20.
