
Terremoto in Lunigiana, ancora 630 gli sfollati

MASSA CARRARA – Sono oltre 630 per le persone ancora sfollate per il terremoto che ha colpito Lunigiana e Garfagnana. Sono attualmente ospitate nei campi allestiti dalla Protezione civile. Gli edifici lesionati sono almeno 440, ma il numero è destinato a salire non appena sarà completato il censimento dei danni. Questo il bilancio a otto giorni dalla prima forte scossa sismica, di magnitudo 5,1, registrata alle 12.33 del 21 giugno, seguita da continue scosse più leggere di cui due anche oggi.
Continua il lavoro di verifica e presidio delle squadre di tecnici e volontari nelle zone del sisma. Sono al momento 1328 volontari impegnati sul territorio; 28 le squadre di rilevatori composte da tecnici del genio civile regionale e dai vigili del fuoco: 11 in Garfagnana e 17 in Lunigiana. Gli interventi richiesti per verificare l’agibilità degli edifici lesionati sono oltre 2500, la maggior parte dei quali in Lunigiana. Ne sono già stati effettuati oltre la metà, di cui circa 840 in provincia di Massa Carrara e 670 in provincia di Lucca.
Oggi ha visitato le zone terremotate il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, che ha visitato Casola in Lunigiana dove ha incontrato il Sindaco Riccardo Ballerini. «Dopo una settimana la terra continua a tremare – ha detto – e più di 100 abitanti su 1000 dormono nelle zone di accoglienza. Occorre far sentire loro la vicinanza delle istituzioni». «Mentre eravamo in visita alla palestra – testimonia Toccafondi – e alle tende predisposte dalla Regione Liguria dove sono ospitate 70 persone davanti alla sede del Comune, alle 13 abbiamo avuto modo di sentire una scossa. È stato il modo più chiaro per capire che la situazione dopo una settimana dalla scossa più elevata, non è semplice. Il Governo e la Regione sono sicuro che non faranno mancare la loro presenza sia in questa fase di emergenza, che successivamente».
Il vescovo della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci, ha dato indicazione che anche domani, domenica, nei comuni della Lunigiana colpiti dal terremoto si celebri la Santa Messa fuori dai luoghi di culto, anche quelli dichiarati agibili.