
Palazzo Vecchio «mette in mora» 3233 dipendenti comunali

FIRENZE – Il comune di Firenze sta inviando 3233 lettere di «messa in mora» ad altrettanti dipendenti dell’Ente, per chiedere il rimborso di indennità erroneamente percepite nel periodo 2003-2012. Le cifre – si legge in un preoccupato comunicato dei sindacati dell’Usb – variano da 100 euro a oltre 18.000 euro e riguardano 9 diverse indennità che sono quelle per le quali era già stato sospeso il pagamento.
Tutto deriva da un noto intervento di alcuni mesi fa del Ministero Economia e Finanza e della Corte dei Conti, secondo il quale si tratterebbe di indennità «illegittime» erogate da varie amministrazioni comunali ma non previste dal contratto nazionale di categoria. A seguito di queste indicazioni il comune di Firenze aveva già bloccato l’erogazione di queste somme per il futuro. Ora si tratta di tentare di recuperare il passato.
Cosa certamente non facile quella di chiedere indietro soldi versati in busta paga ai dipendenti. Un’altra tegola in testa all’amministrazione Renzi, che – a quanto sembra – avrebbe deciso di andare avanti, nonostante l’invito ad attendere la decisione finale del giudice, che dovrà valutare se il dipendente ha percepito queste somme in buona fede o meno. Al tempo stesso però, nell’attesa non certo breve della decisione della magistratura, c’è la possibilità che scadano i termini di prescrizione e tutto quindi si risolverebbe in una bolla di sapone. Cosa che i lavoratori auspicano ma che non trova d’accordo Renzi e il suo staff.
«La procedura messa in atto – tuona il sindacato – è di una gravità assoluta e inaudita, infatti l’Amministrazione Comunale si erge a Giudice e condanna i lavoratori, ben prima che qualsiasi Corte abbia pronunciato una qualsivoglia sentenza».
«Dei 3233 lavoratori/lavoratrici coinvolti, – prosegue la nota del sindacato – 1846 sono ancora in servizio, mentre gli altri non hanno più un rapporto di lavoro con il Comune di Firenze (pensionati, trasferiti, tempi determinati, ecc) . A coloro che avrebbero un cosiddetto “debito” fino a 100 euro non arriverà comunicazione scritta, ma l’azione di recupero partirà dal mese di dicembre p.v. per gli altri ci sarà la messa in mora in modo formale con un piano di rientro massimo in 72 mesi. I lavoratori e le lavoratrici colpite operano in quasi tutte le Direzioni, ma i più grossi addensamenti si trovano fra la Polizia Municipale e l’Istruzione».
«La scelta politica dell’Amministrazione Renzi – concludono i sindacati – è sempre più chiara: far pagare sempre gli stessi, che poi son quelli che mandano avanti i servizi e gli uffici e che hanno subito in questi anni fra mancati rinnovi contrattuali e tagli un forte impoverimento delle loro retribuzioni, mentre permangono invece i privilegi dei non pochi assunti a chiamata e non».