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Riciclaggio con la Cina, 12 denunciati a Prato

L'attività dei money transfer cinesi nel mirino della Guardia di Finanza
L’attività dei money transfer cinesi nel mirino della Guardia di Finanza

PRATO – Una vasta azione di «smurfing» per riciclare denaro in Cina inviando migliaia di somme di denaro sotto la soglia dei 1.000 euro imposta dalla legge. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Prato. Denunciati 12 fabbricanti tessili cinesi che inviavano nella madrepatria illegalmente, tramite emissari e prestanome, soldi frutto di evasione fiscale o proventi di vendita di beni contraffatti.

l Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle ha accertato che nel giro degli ultimi 17 mesi, attraverso 2.500 operazioni di trasferimento, sono stati mandati in Cina circa 10 milioni di euro, sottratti al fisco italiano.

I 12 cinesi sono stati denunciati per esportazione illegale di valuta, inottemperanza agli obblighi antiriciclaggio, reati tributari. Sequestrato anche un negozio money trasfer a Prato e denunciati i suoi due titolari: le operazioni erano intestate a mittenti fittizi oppure a nomi di persone reali ma ignare di essere coinvolte. Nella stessa operazione, denominata «Dummy», la procura della Repubblica di Prato ha fatto eseguire a Prato e nella provincia Massa Carrara 14 perquisizioni locali e domiciliari sempre nei confronti dei 12 denunciati.

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