Mps-Antonveneta, 11 indagati ma nessuna tangente

SIENA – Gli avvisi di conclusione indagini chiudono l’inchiesta sull’acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi di Siena con un nuovo capo di imputazione per l’ex presidente Giuseppe Mussari, indagato anche per insider trading, e con la novità che oltre a Banca Mps è indagata anche l’americana JP Morgan. C’è però una novità, sostanziale e clamorosa, comunicata dagli stessi magistrati: «nell’acquisizione di Antonveneta non sono state trovate tangenti né arricchimenti personali. Nessun comportamento penalmente rilevante», se non quelli per reati finanziari, anche gravi, è stato trovato a carico delle persone sottoposte ad indagini nei 20 mesi dell’inchiesta coordinata dai pm Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso e condotta dagli uomini del nucleo valutario della Gdf. «Di tangenti avete sempre parlato voi -ha detto Nastasi rivolto ai giornalisti- noi ci siamo concentrati sui fatti. Le chiacchiere stanno a zero».
I reati contestati alle 9 persone indagate e alle due banche vanno dalla manipolazione del mercato, all’ostacolo all’autorità di vigilanza fino alle false comunicazioni sociali. L’insider trading è contestato solo all’ex presidente Mussari che, quando l’operazione con il banco Santander era stata appena chiusa, per 9,3 miliardi di euro, avrebbe telefonato all’ex sindaco di Siena Maurizio Cenni e all’ex presidente della Provincia Fabio Ceccherini, oltre che al responsabile investment banking di JP Morgan, Enrico Bombieri. La banca americana, in una nota, contesta l’accusa di aver nascosto l’indemnity all’autorità di Vigilanza, in questo caso Bankitalia, perché l’indemnity non è poi stata esercitata. Per i pm, ha spiegato Nastasi, con il Fresh da 1 miliardo di euro, un vero e proprio prestito e non un aumento di capitale, JP Morgan saliva nel capitale di Mps, «e questo secondo noi andava comunicato».
E’ stato il procuratore Tito Salerno, in una conferenza stampa, a spiegare come l’inchiesta su Antonveneta aveva preso avvio, nel novembre 2011, quando «da notizie di stampa» emergeva che la Fondazione Mps, socio di riferimento del Monte, era in crisi a causa delle operazioni di aumento capitale legate ad Antonveneta. Ora l’indagine principale è terminata, le eventuali richieste di rinvio a giudizio dovrebbero essere inoltrate al gup entro il mese di settembre. Da quest’inchiesta sono partiti vari altri filoni e quando ai pm viene chiesto se sia possibile ipotizzare un «Antonveneta 2», magari legata alle inchieste di altre procure come quella romana sullo Ior, la risposta è solo un no comment.
