Lucchetti dell’amore su Ponte alla Carraia: è ancora «Moccia mania» (in barba ai divieti)


Firenze – Al cuore, si sa, non si comanda. Lo sanno bene i tanti innamorati – italiani e stranieri – che anche a Firenze hanno deciso di affidare il loro amore a uno dei simboli, per eccellenza, dell’unione eterna: il lucchetto. Fino a qualche tempo fa (ma c’è chi ancora, nonostante i divieti, ogni tanto ci riprova), ad essere preso di mira dai fidanzati era Ponte Vecchio: decine e decine di piccoli e grandi lucchetti campeggiavano sulle superfici e i cancelli del ponte, attaccati in particolare attorno alla statua di Benvenuto Cellini.
La leggenda, non a caso, vuole che, se una coppia incatena un lucchetto su Ponte Vecchio e poi getta la chiave nell’Arno, la storia durerà in eterno. Da qui, la classica promessa d’amore di milioni di ragazzi e ragazze, provenienti dagli angoli più disparati del pianeta per suggellare il loro sentimento proprio nel capoluogo toscano. Neppure le multe (salate) sembrano aver sortito l’effetto desiderato in termini di decoro e ordine pubblico: sfidando il rischio, i lucchetti continuano puntualmente ad essere incatenati in sequenza pur di non rinunciare al sogno di vivere insieme.
La moda, partita anni fa e diventata quasi un must grazie al romanzo di Federico Moccia (da cui in seguito è stato tratto anche un film) quindi prosegue incessante, tanto che anche sul Ponte alla Carraia va avanti il tam tam di catene e giuramenti che riportano alla memoria l’invasione di Ponte Vecchio e i diversi blitz organizzati per ripulire i monumenti dalla lucchetto-mania.
Riuscirà l’amministrazione Renzi a tenere a freno il fenomeno? Chi può dirlo. Intanto, il pellegrinaggio – fra fremiti e battiti di cuore – pare proprio non conoscere crisi.