Rossi: «Il Governo fa interventi per ceti deboli mentre il Cav minaccia»

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi soddisfatto dei Mondiali di ciclismo
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi

FIRENZE – «Mentre Berlusconi minaccia di far cadere il governo se non viene salvato in Senato, e il presidente del Consiglio Letta giustamente respinge il ricatto con fermezza, il governo è impegnato anche a intervenire sui problemi del Paese e dei ceti più deboli». Lo scrive sul suo profilo facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ricordando che ieri «il ministro del Lavoro Giovannini ha detto che porterà al prossimo Consiglio dei ministri del 28 agosto un provvedimento di rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e del fondo per gli esodati».

Per Rossi si tratta di «un’iniziativa che riguarda centinaia di migliaia di famiglie sull’orlo della disperazione, prive da aprile, ma molte anche da febbraio, di ogni forma di contributo». Rossi ha ringraziato il ministro «per il concreto impegno che ha preso. Si deve intervenire anche sulle pensioni d’oro, e anche su quelle che lo stesso Giovannini chiama d’argento, per un atto di giustizia e magari per evitare l’ingiustizia di tenere ancora per un anno bloccate le pensioni più basse».

Poi Rossi è tornato sulle vicende del cavaliere citando le parole di Marisa Malagoli Togliatti, la figlia adottiva di Togliatti di cui ieri era l’anniversario della morte avvenuta nel 1964: «Non si può dare l’amnistia a Berlusconi perché quando Togliatti la diede ai fascisti c’era stata la guerra civile e c’era uno stato di necessità mentre ora c’è stata una frode fiscale». E ancora: «Non si può puntare allo sfascio perché ci rimetterebbe la povera gente, mica i ricchi».

enrico rossi, Governo, silvio berlusconi


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

Commento

  • Caro Sig. Rossi, sarebbe bene che Lei andasse a studiare un po’ di storia (quella vera,non quella artefatta propinata da certi storici): Togliatti fece l’amnistia, non tanto per i fascisti, quanto per i suoi compagni che si erano macchiati di orribili delitti subito dopo la fine della guerra civile (Ha mai sentito parlare del Triangolo Rosso in Emilia/Romagna, del compagno Moranino che, condannato all’ergastolo, credette bene di scappare oltre Cortina di ferro, ecc.).Però il compagno Moranino potè usufruire non solo dell’amnistia, ma anche di uno sconto della condanna (Presidente Gronchi) e poi anche della Grazia definitiva (Presidente Saragat). Per di più poi quando tornò tranquillamente in Italia fu anche eletto deputato nelle file del PCI! Evidentemente il delitto di frode fiscale (ammesso che sia stato veramente commesso) è un reato molto più grave, che non merita alcun perdono. D’altra parte la pena di morte anche per simili nefandezze non esiste più….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: