Siria: nel pistoiese messa del vescovo in una ex fabbrica di proiettili
PISTOIA – Una messa per la pace a 20 metri sotto il suolo, in una cappella scavata nella roccia sotto la vecchia fabbrica che produceva pallottole da guerra. Una messa nel rifugio antiaereo costruito 75 anni fa a Campotizzoro, sulla Montagna Pistoiese. Presiede il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, che ha scelto un luogo unico, un simbolo a forte intensità di suggestione, per aderire all’appello di papa Francesco con una giornata di digiuno per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero. La celebrazione eucaristica pistoiese è prevista alle 11.30 di domenica 8 settembre.
«La follia degli uomini sembra oggi di nuovo vicina alla follia della guerra e molto si parla ancora di armi chimiche: ci è sembrato significativo -spiega monsignor Bianchi- celebrare messa proprio in questo rifugio, sotto terra, dove sono ancora palesi i segni del terrore derivante dai bombardamenti e dalle minacce legate all’uso dei gas».
A Campotizzoro la SMI (famiglia Orlando) iniziò a impiantare la grande fabbrica nel 1911. Si producevano cartucce. Negli anni Trenta venne costruito il primo nucleo abitativo per gli operai: in pratica sorse un paese intero, con tanto di grande chiesa. Nel 1937, con una fabbrica diventata obiettivo militare sempre più strategico, si iniziò a costruire il rifugio antiaereo: tre km di gallerie, scavate nella roccia fra i 15 e i 30 metri, sotto il perimetro della fabbrica. Dai 9 pozzi, coperti con altrettante cupole in cemento armato a forma di ogiva, ben 6 mila persone potevano scendere in appena tre minuti nelle gallerie, attraverso scale elicoidali, occupando altrettanti posti a sedere.