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Caccia, domenica scatta la stagione venatoria

Domenica 15 settembre scatta la caccia
Domenica 15 settembre scatta la caccia

FIRENZE – Prende il via questa domenica, la terza di settembre secondo la legge, la stagione venatoria del 2013, accompagnata come ogni anno dalle polemiche. Cacciatori e ambientalisti su fronti opposti e se i primi rivendicano le proprie ragioni, i secondi denunciano la violazione delle norme e l’inadeguatezza dei controlli. A finire sul banco degli imputati sono ancora una volta le Regioni, cui spetta il compito di varare i calendari venatori.

«Molte Regioni faticano ancora a dare piena applicazione alla direttiva europea – rileva la Lipu– Umbria, Lazio, Toscana, Lombardia e Friuli-Venezia Giulia hanno ignorato le novità normative introdotte con la legge comunitaria del 2010 e le indicazioni scientifiche dell’Ispra, continuando a varare calendari impostati per rispondere alle richieste del mondo venatorio». Dello stesso avviso il Wwf, che  chiede di «arginare la deregulation venatoria» denunciando «la persistente e  sistematica violazione delle leggi europee e italiane, e soprattutto di quelle della scienza, in particolare da parte delle Regioni». La Lega Antivivisezione punta il dito  contro la «lobby politico-venatoria che mette sotto attacco le norme. Ultima in ordine di tempo la richiesta di urgenza sul disegno di legge 119 sulla riforma della Legge quadro sulle aree naturali protette che di fatto consentirebbe ai cacciatori di sterminare anche la fauna di parchi e riserve naturali». Per Legambiente il problema  principale sono i «controlli inadeguati effetto anche della mancanza di personale del Corpo forestale dello Stato che lasciano spazio al bracconaggio».

Alle polemiche risponde compatto il mondo venatorio, che dopo una decina d’anni torna a parlare con una sola voce in rappresentanza delle varie associazioni della caccia, fino agli armieri. L’invito ai cacciatori è alla prudenza e al rispetto le leggi, della fauna e dell’ambiente, ma anche a «non rispondere in modo scomposto agli attacchi e alle provocazioni che, come sempre, non mancheranno».

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