Sondaggio, Renzi non «asfalta» Berlusconi
FIRENZE – Cala la fiducia nel sindaco, il Presidente lo scavalca. Non è più Matteo Renzi ma Giorgio Napolitano il leader politico più amato dagli italiani. Emerge dall’ultimo sondaggio dell’istituto Swg. La fiducia nel sindaco di Firenze cala di 5 punti in una settimana e scivola al 46%. Balzo in avanti per il premier Enrico Letta, che guadagna 4 punti e si attesta al 45%. Secondo il 40% degli italiani inoltre, se il governo dovesse cadere e si tornasse alle urne, Renzi non riuscirebbe nell’intento di «asfaltare» il Cavaliere, ma per quasi la metà degli elettori (49%) ci riuscirebbe con Grillo.
Il rischio di una crisi di governo, ventilato ripetutamente nell’ultima settimana, ha inciso negativamente sulla fiducia degli italiani nell’esecutivo guidato Letta, che cala di 4 punti scivolando al 25%. Se il governo Letta dovesse cadere, quasi la metà degli italiani (46%) preferirebbe tornare al voto. L’ipotesi di un nuovo governo istituzionale, invece, piace al 19%.
La fiducia nel sindaco di Firenze è calo, dicevamo, cala consentendo al Capo dello Stato, stabile al 47%, di raggiungere il vertice dei consensi. Silvio Berlusconi al 23% mentre ne perde tre Beppe Grillo, che si attesta al 21% a pari merito con Angelino Alfano. Un calo di tre punti anche per il leader di Sel Nichi Vendola, che scivola al 20. Passo indietro per il senatore a vita Mario Monti (-4%) e per il segretario del Pd Guglielmo Epifani (-2%), che chiudono a pari merito con il 16 percento.
Il 41% degli italiani vuole l’abbassamento delle tasse al primo posto dell’agenda dell’esecutivo. A insistere su questo punto sono due elettori su tre di centrodestra (66%) e il 42 percento del Movimento 5 Stelle, mentre per il 45 percento del bacino elettorale di centrosinistra la priorità del governo dovrebbe essere la lotta all’evasione fiscale. Per il 35 percento degli italiani, ai primi posti dell’agenda dell’esecutivo dovrebbe esserci l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Segue la lotta all’evasione fiscale (34%), mentre a indicare come prioritaria la riforma della legge elettorale è il 18% degli italiani.
