
L’inevitabile aumento dell’iva mette in ginocchio il Paese

FIRENZE – L’aumento Iva è ormai inevitabile. Nessuno ha mosso un dito per scongiurarla, anzi si sono dimessi in massa. Ora si che non si potrà fare più niente per scongiurarlo. Letteralmente infuriati commercianti e consumatori che si scagliano con rabbia contro un aumento che finirebbe per deprimere definitivamente l’economia e ogni possibilità di ripresa. E delle ennesime e stucchevoli accuse incrociate Pd-Pdl non interessa francamente più a nessuno.
L’aumento al 22%, sottolineano Federconsumatori e Adusbef, riguarderà il 70% dei prodotti e costerà 207 euro annui a famiglia, portando consistenti rincari nel settore dell’abbigliamento (+81 euro), nell’acquisto di scarpe (+25 euro) e bevande alcoliche, vino compreso, e gassate (+12 euro).
«La crisi ha stremato famiglie e imprese –osserva il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – e impone perciò al Governo la responsabilità di scongiurare, anche se i tempi e i margini sono strettissimi, l’aumento dell’Iva, perché questo determinerebbe effetti recessivi e depressivi esiziali per l’economia reale». «L’aumento dell’Iva -commenta il vicepresidente vicario di Confesercenti Massimo Vivoli– non solo darà un nuovo duro colpo all’occupazione, alle imprese che lavorano per il mercato interno ed ai consumi, ma potrebbe essere solo l’inizio di una nuova grandinata fiscale insopportabile per famiglie ed imprese».
PAOLO
Tutta questa gente è convinta davvero che l’1% in più su l’Iva produrrà disastrosissimi effetti? Su 100 euro di spesa l’aggravio sarà di 1 euro, una bazzecola in confronto agli aumenti costanti su qualsiasi prodotto, prescindendo dall’Iva.Per di più le imprese in genere la recuperano, quindi non è un costo. Ma tutto serve per far clamore, per addossare responsabilità inesistenti sulle controparti….