Skip to main content
Amanda e Raffaele, domani inizia l'appello a Firenze

Omicidio Meredith, domani al via il processo a Firenze

Amanda e Raffaele, domani inizia l'appello a Firenze
Amanda e Raffaele, domani inizia l’appello a Firenze

FIRENZE – Amanda Knox non ci sarà: «Non tornerò in Italia anche perché la mia presenza è sempre stata elemento di distrazione in aula. Ogni singolo movimento che facevo, ogni espressione del mio volto era analizzata e distraeva dalla presentazione e dall’analisi delle prove. E’ incredibile quante volte si è parlato di ciò che indossavo, di come mi acconciavo i capelli o se sorridessi o no ai miei genitori rispetto alle prove del caso. Non tornerò per evitare quel circo».

Alla vigilia della prima udienza del processo d’appello a Firenze per l’omicidio di Meredith Kercher, la giovane americana ha rilasciato un’intervista pubblicata sul Corriere Fiorentino, il dorso locale del Corriere della Sera. Tuttavia, rispondendo ad una domanda sui giudici di Firenze che da domani esamineranno la sua posizione e quella di Raffaele Sollecito, dice : «Devo avere una possibilità di confrontarmi con Guede in tribunale». Rudy Guede è il giovane ivoriano già condannato a 16 anni con rito abbreviato per l’omicidio di via della Pergola a Perugia nella notte tra il 1 ed il 2 novembre 2007. «E’ sorprendente come Guede se l’è cavata se si considerano le prove contro di lui» dice la Knox sottolineando che il giovane ivoriano ha fornito diverse versioni per spostare le responsabilità verso di lei e Sollecito. E a proposito dell’ex fidanzato, Amanda commenta anche un passaggio del libro scritto da lui e nel quale Sollecito parla del suo rifiuto ad una sorta di invito a coinvolgerla, magari ricavandone un qualche vantaggio. Un fatto che Amanda dice di non aver conosciuto prima: «Quel semplice episodio di umanità coraggiosa mi ha lasciato senza parole e dice molto sulla persona che in quella circostanza è in grado di fare una cosa del genere».

Quindi critica la giustizia italiana: «In un tribunale italiano -dice Amanda Knox- è impossibile o comunque molto difficile. Perché da voi non sta all’accusa provare se sono colpevole, sta a me provare che sono innocente. Sono io quella che parte svantaggiata in questo caso. Fu costruita una mia immagine come quella di una giovane spietata bugiarda, una manica sessuale, un’assassina. La cosa affascinò la gente».

Attenderà all’Università di Seattle notizie sulla prima udienza del nuovo processo d’appello. «E’ preoccupata -ha detto l’avvocato Luciano Ghirga- perché consapevole che si tratta di una tappa per lei fondamentale. E’ comunque serena perché consapevole della sua innocenza».

Sereno ma teso per l’importanza dell’appuntamento è apparso anche Raffaele Sollecito al suo difensore, l’avvocato Giulia Bongiorno. Il giovane pugliese si trova in vacanza ai Caraibi e nei giorni scorsi il padre ha spiegato che tornerà per quelle che dovrebbero essere le udienze chiave dell’appello bis, alla fine di ottobre.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741