Toscana, per le donne aumenta il rischio tumore al polmone

FIRENZE – Il sorpasso, previsto e temuto al tempo stesso, ormai è cosa fatta: nelle donne toscane, il tumore del polmone è diventato la seconda causa di morte dopo quello della mammella. Fino al 2010, al secondo posto della lugubre classifica, c’era il tumore del colon, ma negli ultimi anni la diffusione sempre più ampia del tabagismo tra le donne ha determinato un’inversione di tendenza che è diventata sempre più marcata.
Fino, appunto, al sorpasso rilevato negli ultimi mesi dagli epidemiologi di Ispo (Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica), impegnati, come ogni anno, nella redazione del rapporto del Registro di Mortalità Regionale toscano. Dati e statistiche sono stati resi noti nel corso di un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Educatorio del Fuligno.
“Nella nostra regione – spiega Elisabetta Chellini, responsabile del Registro di Mortalità Regionale toscano – la mortalità nel suo complesso è in linea con quella osservata a livello nazionale”.
Nel 2010 si sono osservati 41.412 decessi, di cui 19.825 negli uomini e 21.587 nelle donne. Gli uomini, comunque, muoiono generalmente prima delle donne: il numero di anni di vita persi prima dei 65 anni di età nel 2010 è stato infatti pari a 33.910 negli uomini e 21.002 nelle donne. E se in generale il numero dei morti è aumentato nel tempo per aumento della sopravvivenza, la speranza di vita alla nascita continua ad aumentare: è per la prima volta in entrambi i sessi superiore agli 80 anni (80,4 negli uomini e 84,9 nelle donne).
La gran parte dei decessi che si registrano avvengono in età più avanzata e sono dovuti in genere a malattie cronico-degenerative quali malattie del sistema circolatorio (malattie ischemiche cardiache e malattie cerebrovascolari), tumori e malattie respiratorie (prevalentemente broncopneumopatie cronico-ostruttive). Questo è il risultato degli avanzamenti diagnostico-terapeutici registrati negli ultimi decenni in campo sanitario che hanno anche prodotto un maggior carico assistenziale per il sistema sanitario.
Le malattie del sistema circolatorio sono quelle che hanno subito la maggiore riduzione, da ricondurre sia a importanti interventi di prevenzione primaria (riduzione dell’abitudine al fumo, aumento dell’attività fisica, migliore alimentazione) sia ai notevoli progressi registrati nelle cure sia all’operatività del sistema sanitario di emergenza disponibile sul territorio.
Per quanto riguarda la mortalità per tumore, è dal 2004 che negli uomini toscani i tassi hanno superato quelli per malattie cardiovascolari; nelle donne questo non è ancora accaduto ma la maggiore tendenza alla riduzione dei decessi per malattie del sistema circolatorio fa pensare che possa accadere presto. E mentre l’incidenza del tumore del polmone nelle donne è in continuo aumento, i comportamenti virtuosi degli uomini, che hanno ridotto l’abitudine al fumo, cominciano a dare i primi risultati positivi. Ma il tumore del polmone resta la prima causa di decesso per tumore. Rimane rilevante per i soggetti di età inferiore ai 34 anni la mortalità per cause accidentali, prevalentemente incidenti stradali, su cui ancora è necessario lavorare, rafforzando le politiche e le strategie messe in atto che prevedono un lavoro integrato di prevenzione su più fronti oltre a quello sanitario.
“Il convegno – spiega Gianni Amunni, direttore generale di Ispo – è stata l’occasione, per gli addetti ai lavori, di mettere in atto una riflessione partendo dalle statistiche di mortalità nella nostra regione, uno strumento standardizzato a livello internazionale che consente di avere un quadro della salute (anche se in negativo) della popolazione, per fare confronti nel tempo e fra popolazioni diverse, ed è pertanto utilizzabile a fini di programmazione e valutazione degli interventi sanitari”.
