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Il relitto della Concordia dopo la rotazione

Concordia, marito dispersa: «Pochi metri e si sarebbe salvata»

Il relitto della Concordia dopo la rotazione
Il relitto della Concordia dopo la rotazione

ISOLA DEL GIGLIO (GR) – Elio Vincenzi, marito di Maria Grazia Trecarichi, la cinquantenne siciliana dispersa nel naufragio della Costa Concordia, ritiene che la moglie avesse seguito Russel Rebello, il cameriere indiano in servizio sulla nave e che i due fossero vicini alla salvezza. Alcuni giorni fa all’interno del relitto sono stati recuperati alcuni resti e Vincenzi ha riconosciuto come appartenenti alla moglie alcuni effetti personali quali le scarpe e una collanina recuperati con i resti. «Mancavano pochi metri -ha detto Vincenzi- e Maria Grazia si sarebbe potuta salvare».

«Mia moglie –ha spiegato- è stata trovata in una zona del ponte 3, vicino alle cucine di poppa. E’ probabile che abbia seguito Russel Rebello che conosceva bene quella zona della nave per cercare una via di salvezza». Il corpo ritrovato dai sommozzatori  sarebbe quello della cinquantenne ennese, ma sarà l’esame del dna ad accertarlo.

I due dispersi della Concordia, Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi
I due dispersi della Concordia, Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi

A questo punto l’unico disperso del naufragio avvenuto il 13 gennaio 2012 davanti all’Isola del Giglio, e che ha provocato 32 vittime, è il giovane indiano. «Le ultime  notizie su mia moglie sono quelle di una testimone che -aggiunge Vincenzi- l’ha vista sul ponte 4 con la sua amica, Maria Luisa Virzì (anche lei morta nel naufragio). Un testimone racconta che un amico di Rebello lo avrebbe invitato a buttarsi in acqua ma che il giovane non lo ha fatto. Ritengo probabile che abbiano provato assieme una via di fuga». Secondo Vincenzi il corpo della moglie sarebbe stato trovato in una zona  dove l’acqua è ristagnata, circostanza per lui confermata dal fatto che aveva ancora la catenina, regalo dell’amica Luisa per il suo cinquantesimo compleanno, che compiva proprio la notte della tragedia, le scarpe ancora ai piedi e la borsa, trovata poco lontano dal corpo.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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