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Consiglio regionale seduta dedicata all'infanzia e adolescenza

Giornata dell’infanzia, Rossi: «La Toscana sta facendo molto sulla scuola»

Consiglio regionale seduta dedicata all'infanzia e adolescenza
Consiglio regionale seduta dedicata all’infanzia e adolescenza

FIRENZE – «Grazie a questi bambini per il bel contributo al nostro programma di lavoro». Così il presidente della Giunta toscana Enrico Rossi alla seduta speciale del Consiglio regionale dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Con disinvoltura e semplicità i giovanissimi della scuola elementare Giotto di Firenze, microfono alla mano, non hanno avuto alcun problema a richiamare i grandi e le istituzioni alle loro responsabilità. Una serie di richieste che ha spaziato soprattutto sul verde e sui parchi, ma anche sulle strade senza lavori per permettere ai genitori di tornare presto a casa e ascoltare i figli, il rispetto del diritto al gioco.

«Tutte le volte che ci confronteremo in quest’aula -ha assicurato Rossi- ci ricorderemo delle vostre parole, ma voglio anche tranquillizzarvi: la scuola di ogni ordine e grado è gratuita e la Toscana ha fatto e sta facendo molto sulla qualità e quantità dei servizi rivolti alla prima infanzia, tanto che siamo collocati nella fascia alta delle Regioni». Il Governatore ha ricordato tutte le politiche contro la povertà, il pacchetto famiglia, l’attenzione costante alla salute e al codice rosa: «Le mani vanno tenute a posto -ha sottolineato- e questo vale sia per voi che per gli adulti. Il nostro pensiero fisso deve essere la lotta alla povertà. Proseguiremo a fare spending review, ma senza nulla togliere ai diritti dei bambini, anche a costo anche di introdurre nuove tasse, perché è meglio una pizza in meno e un bambino in più all’asilo nido».

Ma se sul fronte dell’infanzia la Toscana ha fatto molto ha osservato il presidente della Regione: «Occorre riflettere di più sul pianeta adolescenza, su quei 210mila giovani tra gli 11 ed i 17 anni, che si trovano a vivere una dimensione bellissima e dinamica, ma anche fragile. Non a caso l’abbandono scolastico nella nostra regione è del 18,6%, superiore alla media nazionale».

«Mentre in Toscana dall’inizio del 2013 si sono registrati più di 30 casi di pedofilia segnalati alle forze dell’ordine mentre nel 2011 le vittime di pedofilia accertate a carico dei servizi socio-sanitari su indicazione dell’Autorità giudiziaria erano 166 (di questi 75 sono casi acquisiti nel corso del 2011 l’ultimo arresto risale a 3 giorni fa e riguarda un autista di scuolabus della provincia di Pisa) il Consiglio Regionale ricorda la giornata mondiale dell’infanzia con una manifestazione meramente comunicativa. Un’iniziativa che non getta luce su dati allarmanti che invece richiederebbero alla nostra Regione misure più incisive per il contrasto della pedofilia, proprio alla luce degli sviluppi dell’inchiesta sulle baby squillo il cui giro di sfruttatori sembra riguardare anche Firenze e la nostra regione». E’ la dichiarazione del consigliere regionale del Nuovo centrodestra-Più Toscana e membro della Commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri.

Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha aperto i lavori della seduta speciale sui diritti dell’infanzia rivolgendosi a più riprese ai bambini della IV A della scuola elementare Giotto di Firenze. «Voi -ha detto rivolto ai ragazzini in grembiule blu- siete cittadine e i cittadini che domani potranno sedere fra questi o altri banchi, e rappresentare il popolo in un’assemblea elettiva».

«Ho chiesto che il Consiglio regionale della Toscana desse nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza un segnale non solo celebrativo, ma vero, di ascolto. Purtroppo uno degli articoli meno attuati della convenzione di New York è l’articolo 12, che sancisce il diritto di ogni bambino ad essere ascoltato rispetto ai procedimenti che lo riguardano». Lo ha detto il garante toscano per l’infanzia Grazia Sestini. Ha ricordato che la Toscana è una regione con uno dei tassi di natalità più bassi d’Italia, e questo pone problemi di gestione dei servizi e di difesa delle scelte rispetto alla ripartizione delle risorse, «perché si corre il rischio di dimenticare un segmento di popolazione meno numeroso di altri». Allo stesso tempo la Toscana ha il più alto accesso di bambini agli asili nido, uno dei più bassi tassi di mortalità perinatale, il doppio, rispetto al resto d’Italia, dei minori dati in affido familiare piuttosto che affidati a strutture.

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