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Secondo Bankitalia le previsioni per i prossimi mesi in Toscana risulterebbero più favorevoli

Bankitalia, in Toscana si attenua la recessione

Secondo Bankitalia le previsioni per i prossimi mesi in Toscana risulterebbero più favorevoli
Secondo Bankitalia le previsioni per i prossimi mesi in Toscana risulterebbero più favorevoli

FIRENZE – In Toscana si allenta leggermente la morsa della recessione e le previsioni per i prossimi mesi risulterebbero più favorevoli, ma calano i prestiti e la qualità del credito peggiora. E’ il quadro disegnato dall’Aggiornamento Congiunturale all’Economia della Toscana della Banca d’Italia.

Nell’industria l’attività si è contratta nei primi sei mesi del 3,4%, soprattutto per la persistente debolezza della domanda interna. Le esportazioni hanno fornito un contributo positivo nei settori della moda e della meccanica, forte flessione invece dei metalli preziosi. Ancora in fase recessiva l’edilizia, sia nel comparto residenziale sia in quello delle opere pubbliche. Nei servizi si sono contratti le vendite al dettaglio, i flussi turistici degli italiani e i movimenti di merci negli scali toscani. Il numero degli occupati è sceso nel primo semestre dell’1,4%, soprattutto nel primo trimestre, nonostante il ricorso agli ammortizzatori sociali sia stato ancora elevato. Le persone in cerca di occupazione sono aumentate, determinando un innalzamento del tasso di disoccupazione al 9,2%.

I prestiti alle imprese e alle famiglie sono diminuiti del 2,7%, risentendo della debolezza della domanda e delle tensioni dal lato dell’offerta connesse con l’elevato rischio di credito. La contrazione è stata più intensa nel settore produttivo, in particolare per le imprese manifatturiere.

Il calo dei mutui per l’acquisto di abitazioni è stato compensato da un lieve aumento del credito al consumo. La domanda dei mutui è ancora debole, a fronte di una maggiore prudenza delle banche nella quota del prezzo di acquisto finanziata.

Il protrarsi della fase recessiva continua a incidere negativamente sulla qualità del credito, che è ulteriormente peggiorata nei primi sei mesi del 2013, soprattutto nell’industria. E’ proseguita a ritmi contenuti la crescita sia della raccolta bancaria sia dei titoli in deposito, aumento del 2,1%. Anche i titoli in custodia sono saliti.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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