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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2013%2F11%2Fars Parlamento Sicilia

Tagli alle pensioni, sprechi nelle regioni

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Assemblea regionale siciliana

La legge di stabilità, così pare, introdurrà una stangata per le cosiddette pensioni d’oro, quelle superiori ai 90 mila euro. Il contributo viene così determinato: il 6% per le pensioni 14 volte sopra il minimo (a partire da circa 90 mila euro); il 12% per quelle tra 14 e 20 volte il minimo (128 mila euro); il 18% tra 20 e 30 volte il minimo (193 mila euro). Resta l’anomalia (e l’ingiustizia) di una tassazione che colpisce le pensioni e non gli stipendi di pari ammontare; si prevedono quindi nuovi ricorsi alla Corte costituzionale.

Nella stessa legge s’ introduce anche (speriamo che vada in porto) un limitato taglio al finanziamento dei partiti. Questa sarebbe in realtà l’esigenza primaria. Sono recenti gli scandali sui finanziamenti ai Consigli regionali, distribuiti senza limiti e senza regole. Un’inchiesta recente condotta da la voce.info, ha ribadito che un fiume di denaro, per anni, ha alimentato i politici regionali. Tanti soldi, più di quanti se ne possano immaginare. Nel 2012, l’anno dello scandalo nella Regione Lazio,seguita da tante altre regioni, i contributi ai gruppi politici dei Consigli regionali hanno toccato la cifra astronomica di 95 milioni 655 mila euro. Più del finanziamento pubblico ai partiti francesi e spagnoli messi insieme, più dei rimborsi elettorali che la legge di un anno fa ha fissato in 91 milioni. E questa cifra si aggiunge alle retribuzioni dei consiglieri, costate 228 milioni 609 mila euro, somma superiore al costo complessivo per le competenze di deputati e senatori: 225 milioni 852 mila.

Nelle Regioni il costo della politica ha raggiunto livelli inaccettabili, anche grazie all’assenza di regole che ha consentito il proliferare dei gruppi consiliari formati da una sola persona (75 in tutta Italia). Le numerose inchieste hanno dimostrato che i soldi così attribuiti sono stati impiegati per finalità che con la politica hanno davvero poco a che fare. Nello scorso anno le regioni hanno erogato contributi pari a 85.635 euro per ogni consigliere. Ovvero, 28 mila euro ciascuno in più, mediamente, rispetto a quanto versato dalla Camera ai gruppi parlamentari: 57.539 euro procapite, in barba ai sacrifici che vengono chiesti agli italiani. Il record della più spendacciona spetta alla Sicilia (156.107.000 €), seguita da Lazio (83.893.000 €), Calabria (78.933.000 €) e Lombardia (68.452.000 €).

Sono costi che non possono essere più sopportati. Ridimensioniamo drasticamente numero, competenze e spese per le regioni, oltre ad abolire le province, infinitamente meno costose. Caro Mister Forbici, al secolo Carlo Cottarelli, Commissario alla spending review, cominciamo a sforbiciare pesantemente queste spese incontrollate e inammissibili, non le pensioni, sia pure d’oro e d’argento. Ma è pur vero che i pensionati non scendono in piazza, mentre i politici hanno pallottole pesanti nel loro armamentario e riescono sempre a farla franca. Fino a quando Napolitano e Letta riusciranno a proteggere la stabilità del Governo, in spregio alle vicende insopportabili che hanno coinvolto qualche ministro, da loro difeso a spada tratta, e non prestando ascolto al risentimento popolare per gli sprechi della politica?


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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