Skip to main content
Violenza domestica

Violenza, maltrattati e maltrattanti

Da sin. Francesco Tagliente, George Georgescu, Valeria Dubini
Da sin. Francesco Tagliente, George Georgescu, Valeria Dubini

FIRENZE – «Benvenute le nuove norme di contrasto alla violenza di genere, che hanno l’obiettivo non solo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime, ma che affrontano anche il problema del trattamento del maltrattante». Così il prefetto di Pisa Francesco Tagliente è intervenuto ad un dibattito promosso dal Lions Club Firenze Cosimo de’ Medici, presieduto da George Georgescu, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ha partecipato anche la dottoressa Valeria Dubini dell’Associazione Ginecologi e Ostetrici ospedalieri.

Francesco Tagliente
Francesco Tagliente

UOMINI MALTRATTANTI – «La persona bisognosa di assistenza non è solo la vittima ma anche il maltrattante, spesso affetto da disturbi mentali» ha detto Tagliente ricordando che proprio a Firenze nel 2009 è sorto il «Centro di ascolto uomini maltrattanti», un’associazione onlus che assiste persone desiderose di cambiare il proprio comportamento, che spesso sfocia in maltrattamento fisico, psicologico, economico, sessuale, di stalking. Da quella data sono stati oltre 200 gli uomini entrati in contatto con il Cam e attualmente sono circa 40, da tutta la Toscana, quelli che «sono in carico» presso l’Associazione.

IL PRIMO CENTRO D’ASCOLTO A FIRENZE – Fu il primo esempio di attenzione verso il fenomeno non solo a Firenze ma in Italia, originato – ha detto Tagliente allora questore nel capoluogo toscano – «dal dibattito promosso presso le istituzioni fiorentine all’indomani dell’approvazione della legge contro gli atti persecutori, il cosiddetto stalking, quando si avvertì l’esigenza di strumenti giuridici per intervenire anche sul maltrattante».

LA NUOVA LEGGE – Oggi la nuova normativa sul femminicidio, appena approvata dal Parlamento, prevede non solo inasprimenti delle pene per gli autori della violenza ma anche azioni per il loro recupero, anche per prevenire il perpetrarsi del loro comportamento. Non a caso – ha detto Tagliente – l’art. 3 comma 5-bis del recente decreto legge 93/2013 prevede che: «Quando il Questore procede all’ammonimento informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio, inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere».

VIOLENZA SULLE GIOVANI MADRI – «La violenza è la seconda causa al mondo di mortalità materna» ha detto da parte sua la dottoressa Dubini. «Non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche nella civilissima Europa – ha precisato – come conferma un rapporto fatto in Gran Bretagna nel quinquennio 1999-2001. Un problema che riguarda tutte le fasce di età senza distinzioni di classi sociali».

IL SOMMERSO – Occorre intensificare l’attenzione verso le donne vittime di maltrattamento (a Firenze molto attiva l’Associazione Artemisia) perché «la violenza che viene denunciata è ancora la punta di un iceberg. C’è una massa enorme di sommerso che resta nelle mura domestiche per paura, debolezza, vergogna e, perché no, sfiducia nelle istituzioni». Basta pensare – ha aggiunto – che «per arrivare ad una denuncia, statisticamente ci vogliono almeno una dozzina di episodi di violenza subiti, altrimenti tutto resta sotto silenzio. Particolarmente delicato e a rischio violenza è, in particolare, il periodo della gravidanza».

 


Sandro Addario

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo