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Urgenza di politica
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RINNOVARE LA POLITICA. Rinnovare la politica partendo dall’esperienza. È stato questo il tema al centro del dibattito nella prima iniziativa pubblica dell’Associazione “La Scelta”. Si tratta di un sodalizio recentemente fondato a Firenze da alcuni cittadini animati, come il loro presidente l’On.le Francesco Bosi già deputato e Sottosegretario alla difesa, dalla passione per l’ impegno nella società al fine superare l’attuale situazione di progressivo distacco tra gli attori della scena pubblica e la gente. A parlare insieme a Bosi di “Crisi della politica e metamorfosi della democrazia” sono difatti intervenuti all’Auditorium Stensen Giuseppe Matulli, Riccardo Migliori, Valdo Spini e Michele Ventura, tutti parlamentari non più in carica, protagonisti tra i più conosciuti delle vicende fiorentine nei passati decenni, nella circostanza coordinati da Marcello Mancini, Vicedirettore de “La Nazione”.
IL BENE COMUNE. Potrebbe sembrare un’iniziativa controcorrente, di difficile comprensione in un momento in cui imperano proclami di cosiddetta rottamazione ed un giovanilismo d’obbligo. Invece sia la qualità degli interventi svolti dai relatori, sia i contributi e le domande di un pubblico attento e numeroso hanno confermato che i promotori hanno colto l’esigenza comunque diffusa di riconsegnare il confronto politico alla concretezza ed alla serietà. L’occasione è stata dunque assai propizia per coloro che prediligono sentir parlare di politica, come purtroppo sempre più raramente avviene, tra protagonismi fini a sé stessi, scontri verbali e tanto altro che nulla ha a che fare con la ricerca del bene comune. Sorprendentemente si è parlato quasi per niente di Berlusconi e poco di Renzi, salvo che per giudicare all’unisono nefasta l’ipotesi che quest’ultimo possa coniugare l’impegno di segretario di un partito con quello di sindaco.
I NODI PIÙ RILEVANTI. Sono stati evidenziati alcuni tra i nodi più significativi dell’odierna situazione: la crisi delle assemblee rappresentative e la frattura intergenerazionale (Matulli); la minor incidenza e la debolezza della politica e dei movimenti (Migliori); l’annullamento della facoltà di scelta dell’elettore che non ha la possibilità di esprimere le preferenze come pure i ritardi dei gruppi politici rispetto al progredire degli eventi (Spini); la superficialità del confronto di oggi quando invece sarebbe sempre più necessaria l’analisi approfondita (Ventura).
LA BUONA POLITICA. Un esordio dunque promettente quello de “La Scelta” che, come Bosi ha più volte sottolineato, mira a riaffermare la buona politica, quella che si vuole occupare dei problemi di ogni categoria di persone. Per far questo l’obiettivo è quello di riaffermare la prassi della partecipazione, la diffusione della corretta informazione, il possesso della competenza da parte dei politici e degli amministratori, l’ispirazione a valori di libertà ed originalità di pensiero. Basta con la politica – spettacolo, da cui oggi si è dominati con i risultati che possiamo constatare. E se si è partiti coinvolgendo personalità già da molto tempo impegnate, l’associazione intende rendere protagonisti dei prossimi eventi i giovani perché possano esprimersi sulle più rilevanti problematiche del loro avvenire.
Paolo P
Molto interessante il dibattito. Ero presente e sono intervenuto ricordando che uno dei motivi della disaffezione dei cittadini è costituito dagli esorbitanti costi della politica e da alcuni esempi poco edificanti che recentemente ci hanno propinato molti consigli regionali e qualche ministro. Ho ricordato anche come un recente libro (I panni sporchi della sinistra, ed. Chiare Lettere) ci ha fatto conoscere che la corrente migliorista del PCI, allora guidata dall’on. Giorgio Napolitano, aveva a suo tempo ricevuto finanziamenti per il giornale il Moderno da parte di Berlusconi, Gavio e Ligresti. Questa rivelazione forse ci fornisce qualche utile spunto di riflessione sui motivi per i quali il Capo dello Stato abbia difeso più volte a spada tratta, e imposto a due governi, il ministro Anna Maria Cancellieri, notoriamente legata, per sua stessa ammissione, alla famiglia Ligresti. L’on. Ventura è stato il solo che ha affrontato l’argomento dei costi della politica, sostenendo la necessità di ridurre i parlamentari e limitare i centri di spesa pubblica. Gli altri hanno elegantemente glissato, forse questo argomento non li interessa molto, ma in compenso interessa molto il popolo italiano, stanco di finanziare questa pletora di politici che occupa migliaia di poltrone al centro, in periferia e in tutti i posti di sottogoverno locale e centrale, che via via si sono moltiplicati. Paolo Padoin