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Fiorentina ritrova la grinta: 4-3 sul Verona

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FIRENZE.  La Fiorentina batte (4-3) il Verona e aggancia l’Inter al quarto posto, ritrovando il sorriso. Ma quanta fatica per i viola che dopo il festival di gol del primo tempo (3-2) soffrono fino all’ultimo nonostante giochino quasi tutta la ripresa in superiorità numerica per l’espulsione di Jankovic.

Fondamentale la doppietta di Borja Valero nella prima frazione, che ha coperto qualche incertezza di troppo di Neto in una serata in cui gli ospiti hanno comunque dimostrato di meritare ampiamente la bella classifica che hanno davanti agli occhi del festeggiatissimo ex, Gabriel Omar Batistuta.

Che si sarebbe trattato di una serata non semplicissima per la Fiorentina si capisce fin dal riscaldamento: Pizarro si ferma subito e non sbucherà più dagli spogliatoi. Montella è così costretto a mandare in campo Ambrosini, anche lui non al meglio, in un centrocampo già orfano dello squalificato Aquilani assieme a Vecino e Borja Valero.

L’inizio è quanto mai pirotecnico. Proprio Borja Valero porta avanti i viola dopo 4 giri d’orologio con un sinistro dal limite che soprrende Rafael, ma dopo neppure 60 secondi c’è il pareggio del Verona con Romulo che fredda Neto dopo una corta respinta da dentro l’area di rigore e poi, da buon ex, evita di esultare. Subito dopo lo stesso Borja Valero e Ambrosini hanno altre due palle per riportare subito avanti la squadra di Montella, ma difettano entrambi di precisione.

E allora al 12′ passa il Verona. Splendido sinistro dal limite di Iturbe sul quale Neto però non è esente da colpe: l’estremo difensore brasiliano appare abbastanza sorpreso. Sugli spalti la festa per il ritorno al Franchi di Batisuta rischia di essere sciupata subito ma Borja Valero, con la fascia da capitano al braccio, è come se avesse i superpoteri. Così un minuto prima del quarto d’ora impallina di nuovo Rafael con una conclusione sempre da fuori, ma stavolta con il destro: è il 2-2.

Poi la gara vive una fase di comprensibile pausa, risvegliata da una respinta di Rafael “murata” da Pepito Rossi che in questa stagione di grazia, per poco non segna anche come se fosse al calciobalilla. Chi invece quando scende in campo fa sempre gol è Vargas. Suo, come a San Siro con il Milan, il centro che manda i suoi in vantaggio a riposo grazie a un sinistro in diagonale che piega le mani a un non perfetto Rafael.

La novità del secondo tempo è Mati Fernandez ma c’è subito un’altra emozione forte. Tomovic, in avanscoperta, si vede negare il gol solo da un tocco di mano di Jankovic quando la palla sta per varcare la linea bianca. L’arbitro Doveri non può far altro che indicare il dischetto ed espellere il serbo.

Dagli undici metri, Giuseppe Rossi è glaciale come di consueto e sigla il dodicesimo centro stagionale su 14 partite. Pepito prova subito a concedere il bis con uno splendido sinistro dal limite, ma stavolta Rafael è all’altezza e devia in angolo.

Nonostante l’inferiorità numerica, gli uomini di Mandorlini però non si arrendono e al 26′ tornano nuovamente in partita. Prima Neto si oppone con i piedi a una conclusione di Luca Toni, ma non può nulla sul successivo destro angolato dal limite di Jorginho.

Montella decide di giocarsela con coraggio e inserisce una punta (Matos) per Joaquin, stasera piuttosto evanescente. Molto più in palla Mati Fernandez, che alla mezzora chiama Rafael a un altro bell’intervento mentre poco dopo è proprio il neo-entrato brasiliano a sprecare malamente da due passi la palla del 5-3. Negato poi ancora da Rafael che dice ancora di no a Tomovic dopo un’altra bella avanzata del difensore serbo.

Ma cambia poco perché poi c’è spazio solo per qualche altro errore sotto porta dei viola e per la standing ovation a Pepito Rossi sostituito nel finale da Ilcic: applaude anche Batistuta che si sarà sicuramente divertito: i 7 centri e le altrettante limpide occasioni da gol sono anche in suo onore, in onore del re del gol della Fiorentina per antonomasia.


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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