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L'albero di Natale fatto di Barbie

L’albero di Natale… è fatto di Barbie

L'albero di Natale fatto di Barbie
L’albero di Natale fatto di Barbie

FIRENZE – Un Natale speciale… con un albero fatto di Barbie. L’opera natalizia è un pezzo unico la cui struttura è realizzata anche con materiali di riciclo ed è costellata dalla moltitudine di Barbie, raccolte grazie ad un appello diffuso sulla rete, che ha visto arrivare donazioni da ogni angolo dd’Italia. Barbie appartenute alle bambine di oggi e di ieri, consegnate allo staff di Flo concept store dove è esposto l’albero fino all’Epifania 2014.

L’albero infatti, dopo aver fatto bella mostra di sé nella vetrina forentina del Lungarno Corsini (accompagnato da un pannello con l’elenco di coloro che hanno oferto le proprie bambole), verrà donato da Flo Concept Store a Dynamo Camp, associazione che aiuta i bambini afetti da gravi patologie, di cui Flo Concept Store è sostenitore, evidenziando così l’universo valoriale che accomuna il social business e l’associazione. Un fine benefico che rispecchia gli obiettivi perseguiti da Flo, che dietro le proprie vetrine nasconde un’anima da cooperativa sociale impegnata nel dare lavoro a persone svantaggiate.

Le oltre duecento bambole animano la struttura dello speciale albero, svelato al pubblico nel corso dell’evento svoltosi il 30 novembre. Abbigliate di tutto punto con abitini realizzati su misura per ciascuna di loro, le Barbie sono tutte l’una diversa dall’altra, disposte in posizioni diverse e con copricapi differenti.

“La Barbie rappresenta il primo contatto che ho avuto, da bambina, con la moda – spiega Elisabetta Renzoni, presidente di Flo Concept Store – e pur sapendo che su di essa vi sono opinioni contrastanti, l’abbiamo scelta perché dal 1959 è un giocattolo amato dalle bambine di tutto il mondo, diventato in questa occasione simbolo di condivisione e del desiderio di sensibilizzare che ha trovato risposta unanime in tutte coloro che hanno deciso di donare a noi parte del loro “corredo” di barbie. La moda, in quest’ottica, diventa un gioco, attraverso cui si può fare del bene”.

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