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L'incontro di ieri a Firenze, in palazzo Medici Riccardi

Sos sordità, pronta la nuova App

L'incontro di ieri a Firenze, in palazzo Medici Riccardi
L’incontro di ieri a Firenze, in palazzo Medici Riccardi

Un’applicazione per smartphone e tablet che sia d’aiuto al non udente in difficoltà. Un Sos per la sordità; è l’iniziativa, parte di un progetto nazionale, che sbarca in Toscana a partire da gennaio. Il nuovo servizio di soccorso sfrutta le tecnologie di georeferenziazione, di cui i tablet e i moderni cellulari sono dotati. L’applicazione è in grado di comunicare con immediatezza i dati e la posizione geografica del soggetto alla sala operativa della questura. In questo modo la persona può inviare la sua richiesta di aiuto ed essere facilmente localizzata e soccorsa. Lo strumento mira ad aiutare quelle persone che a causa del loro handicap possono essere più vulnerabili in situazioni critiche, quali infortuni o casi in cui il disabile sia vittima di reati.

Ieri in palazzo Medici Riccardi, a Firenze, è stato firmato un protocollo d’intesa dal prefetto di Firenze Luigi Varratta, dai dieci questori della Toscana, dal presidente regionale Giovanni Tafi e dai presidenti provinciali dell’Ente nazionale sordi (Ens). È l’accordo per portare in Toscana il nuovo servizio. «Un progetto con un alto valore sociale – ha sottolineato Luigi Varratta al termine dell’incontro – che permette di abbattere l’invisibile barriera comunicativa che separa nella società le persone svantaggiate come i sordi. Il protocollo conferma inoltre la filosofia della sicurezza partecipata che le forze di polizia sviluppano sul territorio per essere sempre più a fianco della gente».

La nuova applicazione è l’evoluzione di «Sms per la vita», un servizio già attivo in provincia di Arezzo e di Massa. A fianco della App sarà sviluppato un progetto parallelo per chi non è in grado di utilizzare un cellulare di ultima generazione. È «Ermes», che prevede la presenza nella sala operativa della questura di un cellulare dedicato alle persone sorde. Ha spiegato il questore di Prato Filippo Cerulo, all’incontro di ieri, che il progetto esiste già da un anno a Prato: l’intento è di estenderlo alle altre questure della Toscana.

sordità, Toscana

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