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Bus scolastici, riprendono dal 7 gennaio dopo l’accordo su Falaschi

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PISA – Riprende il trasporto pubblico scolastico a partire da martedì 7 gennaio, in alcuni comuni della Toscana. La ditta Falaschi, che fornisce il servizio, attraverso la curatela fallimentare, ha trovato l’intesa con i sindacati per garantire la ripresa del trasporto. Dopo l’accordo già trovato per la provincia di Pisa, è di ieri 4 gennaio  la notizia dell’intesa per la provincia di Livorno, nel comune di Rosignano Marittimo. Nonché per i comuni di Montelupo fiorentino e Vinci, in provincia di Firenze.

«Sono soddisfatto del lavoro svolto – ha commentato il curatore Mario Venezia – e devo ringraziare i prefetti delle province interessate e l’impegno di tutte le istituzioni per trovare una soluzione condivisa. Così come mi preme sottolineare il senso di responsabilità dalle segreterie regionali dei sindacati». Nelle prossime settimane curatela e rappresentanti dei lavoratori si vedranno ancora per discutere altri aspetti integrativi. Aggiunge Venezia: «nell’ambito di un quadro già delineato, che mira a mantenere in vita l’azienda per favorire l’eventuale subentro di nuovi soggetti imprenditoriali che garantiscano la continuità del servizio, mantenendo inalterati i livelli occupazionali alle condizioni salariali consolidate nel tempo».

Soddisfatto anche il prefetto di Pisa Francesco Tagliente che non ha mai interrotto l’opera di mediazione tra le parti: «C’era il rischio di far mancare il trasporto ai 3.000 bambini della provincia di Pisa alla riapertura delle scuole e invece questa soluzione garantisce continuità. Ringrazio i vertici regionale e provinciale della Cgil, Alessio Gramolati e Gianfranco Francese per la sensibilità dimostrata anche verso l’utenza più fragile e il curatore fallimentare della Falaschi, Mario Venezia, per la coerenza istituzionale confermata».

La vertenza però non è risolta e le prossime settimane serviranno proprio a superare le difficoltà, registratesi in particolare nella provincia di Firenze, per arrivare a una soluzione condivisa, auspicata anche dalla Cgil pisana: «Sarebbe possibile in questo modo – ha concluso Francese – evitare la contrapposizione di due interessi legittimi, quello dei bambini e delle loro famiglie e quello dei lavoratori. Mi auguro che si intenda seguire questa strada, l’unica realisticamente praticabile».

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