Toscani più poveri: meno soldi e tante tasse

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Il mercato delle Cure a Firenze

FIRENZE – Il potere d’acquisto dei lavoratori, pensionati e disoccupati toscani è in costante calo negli ultimi anni mentre l’imposizione fiscale aumenta sempre più e contribuisce a falcidiare i redditi. Lo ha dimostrato una ricerca realizzata da Caaf Cgil Toscana e Ires Toscana sui dati, estratti in maniera anonima, su 500 mila pratiche fiscali. Questa situazione sta causando un progressivo impoverimento anche di quelle fasce di popolazione che in precedenza non avevano difficoltà a tirare avanti. L’analisi rivela, ad esempio, come tra i dipendenti pubblici i redditi netti siano aumentati dello 0,04%, mentre le imposte sono cresciute anche del 2,44%. Nel settore privato, il reddito lordo sale dell’1,92% (donne +1,97%) ma quello netto rimane sotto il livello di inflazione, mentre la variazione delle imposte registra un +4,6%. Note dolenti anche per l’andamento delle pensioni. L’adeguamento netto del loro ammontare è stato pari all’1,5%, mentre l’incidenza delle imposte è salita del 4,9%, un livello addirittura superiore a quello registrato fra i lavoratori privati. Anche gli abitanti della nostra regione hanno subito quindi un’erosione sostanziale del potere d’acquisto, che ha colpito soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati, i cui redditi sono cresciuti molto meno dell’andamento inflattivo. Quest’analisi è confermata anche da Alessio Gramolati, segretario regionale della CGIL, che ha affermato che «la crisi ha prodotto danni soprattutto su quelli che sono i ceti popolari e medi».

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